Biella
Biella città del Monopoli. Ma chi tira i dadi?
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
Biella città del monopoli è davvero una bella iniziativa, che seppur in edizione limitata (5mila copie) contribuisce a darci un po’ di glamour grazie al gioco da tavolo per eccellenza che, nel corso dei decenni, ha affascinato generazioni di appassionati. Alzi la mano chi, tra di voi, non ha mai fatto una partita, transitando da parco della Vittoria, via Verdi, vicolo Stretto e vicolo Corto.
Il fatto di poter avere un’edizione personalizzata con le vie cittadine apre però una serie di interrogativi fondamentali. La toponomastica biellese del gioco da tavolo più famoso al mondo terrà già conto del nuovo piano regolatore? Un piano che, ricordiamo, ha spostato l’asse della città verso sud che parrebbe davvero difficile riequilibrare verso il centro viste anche le ultime scelte “strategiche”: nuovo ospedale, area mercatale, centro commerciale – con annessi e connessi – agli Orsi, nuovo progetto Le Vette ancora di là da venire. Minimo comun denominatore: a sud della città e del suo centro storico.
Di fronte a questa situazione, sotto gli occhi di tutti, chi vorrà cercare un riequilibrio più uniforme nell’assetto cittadino dovrà necessariamente sedersi attorno ad un tavolo – si spera non del Monopoli – con gli attori interessati, proporre un concorso di idee che possa definire nuove linee tecniche e che possa tenere conto delle esigenze più impellenti per il nostro territorio sino ad ora mai portate a casa: i collegamenti verso Milano e Torino per cui Biella è sempre stata la provincia cenerentola.
In attesa di capire se e cosa potrà cambiare per costruire quella Biella del futuro e al passo con i tempi che tutti vorrebbero veder realizzata poniamoci una domanda su tutte, giusto per rimanere in tema Monopoli: su queste sfide che ci attendono, chi “tirerà i dadi” per determinare le direttrici dello sviluppo? Chi distribuirà i soldi in modo equo ad inizio partita e durante il gioco? Chi sarà in questa partita potrà contare su soldi e risorse vere o dovrà accontentarsi dei soldi, colorati, del Monopoli made in Biella? E poi ancora una curiosità, non potendo disporre dell’edizione limitata del gioco: quando capiterà di stare fermo uno o più turni, il concorrente biellese si troverà per caso in zona piazzo, area della funicolare? O resterà invece bloccato nel più classico piazzale della stazione San Paolo, da sempre crocevia di coincidenze smarrite e ritardi conclamati?
In attesa di capire quanto l’edizione del Monopoli made in Biella sia aggiornata non ci resta che chiudere ricordando alcune fondamentali regole del gioco, quelle sempre uguali a se stesse: cercare di ottenere più soldi possibili investendo nella costruzione di terreni e facendo pagare di più “gli avversari”, con l’obiettivo di fargli finire i soldi. Giocando e scherzando, dadi alla mano e cambiando qua e là qualche parola, la storia di Biella nuda e cruda degli ultimi decenni…
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Sonia
7 Novembre 2024 at 11:50
fate ridere tutti…
Ardmando
7 Novembre 2024 at 12:00
Il centro di Biella è morto e sepolto, solo i nostalgici lo invocano ancora. Via Italia è bruta e abbandonata, con affitti stellari e zero servizi. Chi sarebbe così folle da sprecare denaro in un centro che è ben oltre qualsiasi possibilità di salvezza. Il mondo del commercio è cambiato radicalmente e anche qui, solo i nostalgici non riescono a capacitarsene. Ben venga il prossimo centro commerciale con annesso cinema multisala: a Biella non ci sono cinema degni di questo nome, quello che c’è è vecchiume anni 70 logorato dal tempo e aromatizzato alla muffa (visto che questo è il lezzo che pervade l’aria delle vetuste sale cinematografiche biellesi). La modernità e il progresso sono l’unica cosa che serve a Biella, il passato va sepolto anche solo per rispetto.