Politica
Politica “La Catalogna non è solo quella che vediamo in tv”
Politica “La Catalogna non è solo quella che vediamo in tv”
Riceviamo e pubblichiamo da Alessio Ercoli
responsabile Delegazione Esteri Lega Giovani Piemonte e capogruppo in consiglio comunale a Biella
“Chi mi conosce sa quanto io sia vicino alla causa catalana, non solo per ideologia ma anche per aver vissuto 6 mesi a Barcellona e per aver mantenuto ottimi rapporti con quella Nazione, che mi consentono di aver compreso più in profondità molte caratteristiche della società ed altrettante sfaccettature del procés (come definiscono in catalano la strada per ottenere maggiore libertà).
In questi giorni sono tornato a Barcellona, per vedere da vicino e seguire “sul campo” le ennesime elezioni spagnole. Alcuni amici catalani impegnati politicamente mi hanno spiegato bene come si è evoluto il fronte delle proteste che abbiamo visto tutti – nelle scorse settimane – in tv o sui giornali nazionali. Uno di loro, Jordi, già candidato Sindaco a Sabadell (città di oltre 200.000 abitanti), mi ha detto che ciò che si vede nei media internazionali è il fronte indipendentista guidato dall’estrema sinistra, ovvero quello che brucia i cassonetti dell’immondizia e distrugge auto e vetrine prima di dare anch’esse alle fiamme, coprendosi dietro alla giustificazione no-global o alla solita scusa dell’antifascismo. Ha anche aggiunto, però, che c’è una parte della società catalana che non appare sui nostri tg né sui giornali internazionali, ma che nel silenzio vuole intraprendere una via più credibile ed efficace, stando dalla parte dei pensionati e degli studenti, rassicurando i mercati e l’economia, difendendo le tradizioni e l’identità catalana.
Vivendo Barcellona non come turista ma prima come studente e successivamente come Responsabile della Delegazione Esteri della Lega Giovani Piemonte, mi sono reso conto che il pensiero che abbiamo “da fuori” sulla Catalogna è spesso sbagliato, perché influenzato dalle notizie di vandali comunisti che hanno però ottenuto appena 2 seggi, mentre in realtà la Comunità Autonoma catalana negli ultimi anni non è mai stata – per fortuna – governata da un Presidente di sinistra. Dico per fortuna perché basta vedere a che livello di degrado e pericolosità è crollata Barcellona sotto il Sindaco Ada Colau per fare nefaste previsioni…
Posso dunque affermare che la Catalogna non è solo quella che vediamo in tv, e sono orgoglioso di avere ottime relazioni con chi condivide nostre battaglie anche in questa regione, come quelle di SOM a contrasto di una immigrazione che sta degradando soprattutto Barcellona ma in realtà anche altre città come Badalona e Terrassa. Anche di questo non ne sentiamo parlare sulla stampa nazionale. Mi auguro quindi che possa crescere anche là una forza identitaria simile alla Lega ed è anche questo il motivo che mi ha spinto a tornare in una Regione che sarebbe la 14° economia europea. Nella speranza che si possa ristabilire il dialogo tra Spagna e Catalogna e in quest’ultima la normalità e la consapevolezza che con un indipendentismo distruttivo e fortemente ideologizzato come quello comunista di sicuro la causa indipendentista non potrà mai ottenere la credibilità internazionale”.
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