Biella
“Pedemontana: con destra al governo di Stato e Regione, una brusca frenata”
Le parole di Paolo Rizzo a proposito dell’attuale situazione del progetto
L’intervento del consigliere provinciale delegato del Partito Democratico, Paolo Rizzo.
Gentili Direttori,
in occasione della notizia del passaggio al Cipess dell’aggiornamento del contratto di programma M.i.t.-Anas, che prevedeva l’assegnazione di risorse aggiuntive per la pedemontana piemontese (prelevate dai fondi di bilancio 2022 del M.i.t.), tutti voi avete titolato e commentato che si trattava di una forte accelerazione del processo per la realizzazione dell’opera.
In realtà, nel 2022, vi è stata una brusca frenata dell’iter per la realizzazione del progetto. Iniziamo con il chiarire che con la delibera del Cipess del dicembre 2021, il lungo iter di approvazione si è concluso, e nel 2022 si sarebbe dovuta appaltare l’opera, se non vi fosse stato il problema dell’aumento dei costi.
Ma vediamo come si è affrontato quest’aumento: si è pensato di realizzare un definanziamento dei 124 milioni dei fondi FSC e finanziare tutta l’opera con il contratto di programma M.i.t.-A.n.a.s. Questa ipotesi, se pur perseguita fino a dicembre scorso ed approvata dalla regione Piemonte, non è stata accettata dal Cipess. Quindi oggi i fondi sono i medesimi di quelli del dicembre scorso con l’aggiunta dei fondi di bilancio M.i.t., che hanno portato il costo dell’opera a 382 milioni, più del 50% dell’opera approvata. Di conseguenza è necessario un nuovo passaggio al Cipess, perché in caso di aumento per revisione prezzi o varianti maggiore del 50% c’è bisogno di una specifica approvazione. In tutto ciò si deve tenere in considerazione che i fondi F.S.C. hanno la scadenza del 30/06/2023, e che le delibere del Cipess vanno registrate dal M.e.f. e dalla Corte dei Conti prima di essere approvate, se tutto va bene ci vogliono un paio di mesi per la pubblicazione. Quindi, dato che la delibera di approvazione dell’aumento ancora deve essere predisposta e accettata dal Cipess, i 124 milioni sono a rischio se non si farà qualcosa per accelerare le procedure.
Cosa si sarebbe potuto fare invece? Stanziare i fondi mancanti per aumento dei prezzi in uno dei 4 decreti aiuti emessi dal governo, in questo modo non si sarebbe dovuto ripassare dal Cipess, con un finanziamento ad hoc per l’aumento dei prezzi delle opere già approvate. Inoltre, si sarebbe potuto realizzare il progetto esecutivo, il tempo ci sarebbe stato, in modo che il fabbisogno finanziario fosse certo e probabilmente sarebbe stato inferiore al 50% dell’importo originario dell’opera, senza aver bisogno di un nuovo passaggio al Cipess. Infine, si sarebbe potuto pensare di dividere l’opera in due lotti funzionali quindi iniziare ad appaltare il tratto Masserano-Gattinara, con i fondi già stanziati, mettendosi al riparo dalla scadenza del 30/06/2023, e successivamente (dopo solo 6 mesi) appaltare il tratto del viadotto sul Sesia con lo svincolo di Romagnano, quando l’iter dell’aggiornamento del contratto di programma sarebbe stato concluso.
Quindi, purtroppo, è indubbio che l’anno 2022 per l’iter realizzativo della pedemontana è stato perso!
Sembra utile ricordare che con il centro sinistra in Regione e al Governo, dal 2014 al 2019, erano stati effettuati quasi tutti i passaggi per l’approvazione di quest’opera e nello specifico: la decisione di realizzare il tratto Masserano Ghemme con l’assegnazione ad ANAS come soggetto attuatore (passaggio Cipess), individuazione del finanziamento: con i fondi FSC (ulteriore passaggio Cipess) e i fondi del decreto Sblocca Italia, realizzazione di tutta la progettazione definitiva, approvazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, attivazione della conferenza dei servizi sia nazionale che regionale, approvazione valutazione impatto ambientale. Quindi sembrava che tutto dovesse procedere speditamente, dopo il 2019, invece, prima è sorto il problema delle indagini archeologiche preventive, dove la regione non ha mosso un dito per convincere il Ministero dei Beni Culturali ad approvare con prescrizioni, realizzando le indagini archeologiche dopo l’appalto dell’opera. Ed ora l’aumento dei prezzi, senza che i politici del centrodestra avessero la più pallida idea di come comportarsi.
Sarebbe veramente il colmo che arrivati a questo punto riuscissimo a non realizzare l’opera, soprattutto considerando il livello della nostra rappresentanza politica. Infatti, mai si era verificato che il biellese esprimesse a livello nazionale un ministro, un sottosegretario, un presidente di commissione; e al livello regionale due assessori e un consigliere regionali.
Consigliere provinciale delegato
Paolo Rizzo
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook
Ardmando
25 Gennaio 2023 at 17:09
Ma cosa dice questo individuo? Ma se è GRAZIE al governo di destra che si è finalmente sbloccata la situazione. Ma la sinistra italiana riesce a vivere solo di astio e invidia oppure deve nutrirsi di cibo e acqua come fanno le persone normali?