Politica
Dino Gentile e l’abbraccio mortale della sinistra
Comunque vada a finire il ballottaggio, le elezioni amministrative a Biella hanno un unico grande vincitore: Dino Gentile. Tutti gli altri escono dalla competizione elettorale con le ossa rotte. La batosta più grande l’ha subita il sindaco Pd Marco Cavicchioli, fermo al 21%. Anche Claudio Corradino, nonostante il 40% dei voti, non può certo sorridere, visto che ha fatto perdere al centrodestra quasi il 20% dei consensi rispetto alle regionali. Giovanni Rinaldi dei 5 Stelle non è arrivato al 9%, mentre Pizzi di Onda Verde ha ottenuto un modesto 2%.
Dino Gentile può invece esultare. Pochi osservatori politici, anzi forse nessuno (tranne noi…), pensavano che potesse farcela. I sondaggi del centrodestra lo accreditavano di un 9%, mentre i più ottimisti del centrosinistra si spingevano fino al 12%. Bastava invece parlare con la gente, non quella che vive nei cerchi magici dei partiti tradizionali, ma quella che passeggia per via Italia o popola bar e parrocchie, per cogliere la simpatia e la stima di cui è circondato Gentile, una stima che premia l’uomo più che il politico.
A questo punto però l’ex sindaco è chiamato ad un compito molto delicato: sottrarsi all’abbraccio mortale della sinistra. Nonostante il ciclone Salvini, la città lo ha premiato perché appartiene a una destra moderata e cattolica. Se al ballottaggio la sinistra lo vuole votare, si accomodi pure. Gentile commetterebbe però un tremendo errore strategico se rinunciasse anche a un solo centimetro di quella autonomia politica che gli ha consentito di arrivare al ballottaggio.
Massimo De Nuzzo
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