Biella
“A Biella tutti zitti e a testa china di fronte al potere”
Il gruppo “Costruiamo Biella” e la consigliera comunale Teresa Barresi intervengono a proposito delle recenti discusse dichiarazioni del sottosegretario Delmastro
La posizione del gruppo “Costruiamo Biella” e della consigliera comunale Teresa Barresi (nella foto) sulle recenti e discusse dichiarazioni del sottosegretario Andrea Delmastro.
Riceviamo e pubblichiamo.
Che a Biella si sia solo capaci di chinar la testa di fronte al potere è fatto noto.
Quando poi il potere ricorda modelli e parole del Ventennio, mai dimenticati a quanto pare presso chi governa da queste parti (quanti busti della mascella ci sono ancora dentro i salotti di quelli che sembrano solo nostalgici), allora diventa ancora più sconcertante leggere le tante “difese d’ufficio” a favore del sottosegretario Delmastro, che sembra sempre più un podestà che un rappresentante delle Istituzioni repubblicane.
Prima ancora di commentare l’infelice frase uscita per inaugurare un mezzo per trasporto carcerati, vorremmo sottolineare i toni entusiastici verso un qualcosa che non serve a salvare vite, a migliorare i servizi al pubblico, a rendere migliore il mondo.
No, entusiasmo e “intima gioia” per un mezzo di trasporto carcerati.
Che poi, se restasse intima e non venisse resa pubblica questa aberrante gioia, aiuterebbe anche questo territorio a non finire sempre sulla cronaca nazionale per le sue esternazioni, rendendo di fatto vani interventi di promozione turistica e culturale che si susseguono da anni, ma che sembrano poca cosa in confronto ai titoli a tutta pagina sulla cronaca nazionale che il nostro riesce a ottenere con incredibile facilità.
E sulla frase in questione, poi, a nulla vale ricordare Voltaire, che nel diciottesimo secolo, affermava: «Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri». Primo, perché tanto anche se l’hanno studiato, comunque Volterre non l’hanno sicuramente capito, e secondo perché a Delmastro e accoliti piace proprio rappresentarsi così.
Duri, tutti d’un pezzo, Dio, patria e famiglia. Ovviamente fino a quando riguarda gli altri, perché sarebbe tanto interessante entrare in argomenti tipo la liberalizzazione della droga approcciando i Fratelli esattamente con il modello con cui loro affrontano ogni singolo argomento sociale.
Fatecevedè, verrebbe da proporre. Così, per abbassarci un momento al livello a loro comprensibile.
Quello che stupisce è il silenzio di quelli che dicono nei corridoi di non essere quella roba lì, ma che poi stanno zitti, abbassano la testa o girano lo sguardo, perché a Biella funziona così.
E via, a fare post ridicoli, a trovare giustificazioni che arrampicarsi sugli specchi ormai non rende neppure più lontanamente l’idea, a sostenere l’insostenibile, a cercare di spiegare (fedelissima Chiorino in primis).
Guardate, con tutta la calma che ancora si cerca di avere da queste parti, non c’è nulla da spiegare, è tutto chiarissimo: il capo non si tocca, qualunque stupidata dica, i fedelissimi sono pronti e allineati a difendere uno che non ha mai capito che rappresentare le Istituzioni ti pone nella condizione di dover essere migliore di quanto sei, perché in quel ruolo sei tutti noi.
Un individuo che fatica a comprendere i valori della libertà, della libera scelta, del pensiero libero, che nel suo intimo gioisce per una quattro ruote che serve a spostare dei carcerati.
Abbiamo visto bambini viziati decisamente più evoluti, socialmente parlando. E amici di quei bambini che, a una certa, hanno capito che esiste un limite a tutto.
Solo prezzolati, nostalgici veri e soldati fedeli, di norma, muoiono in battaglie inutili, dimostrando, per altro, che la storia non l’hanno mai capita.
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Luigi
18 Novembre 2024 at 12:58
Belle parole, ma è un peccato che agli elettori non piaccia cosa dite, si è visto nella elezioni.