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Pensieri e parole

Sanità, codice rosso

L’allarme lanciato dagli scienziati sul dissolvimento della sanità garantita per tutti mette in luce un problema che abbiamo sottovalutato per anni

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I comodi vuoti di memoria. Nella 79° ricorrenza della Liberazione, nel suo discorso il sindaco Corradino ha ricordato ad una platea di persone, tra cui non si sono visti gli esponenti di Fratelli d'Italia, (suoi non tanto fedeli, alleati) che non va data per scontata la libertà.

Sanità, codice rosso. L’allarme lanciato dagli scienziati sul dissolvimento della sanità garantita per tutti mette in luce un problema che abbiamo sottovalutato per anni

Sanità, codice rosso

L’articolo 32 della nostra Costituzione riconosce la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.

L’allarme lanciato dagli scienziati sul dissolvimento della sanità garantita per tutti mette in luce un problema che abbiamo sottovalutato per anni, dimenticandoci che i diritti vanno difesi dall’erosione della disattenzione.

Un problema sottovalutato

Anche la nostra Regione, titolare della gestione sanitaria, si sta interessando all’argomento tardivamente, a fine legislatura, forse per convenienza elettorale, certamente senza applicare alcuna terapia per migliorare un quadro clinico diventato da complesso a drammatico.

Dare gettoni di presenza ai medici e’ un palliativo che non fa altro che acuire la differenza di trattamento tra gli operatori sanitari, che, a parità di ruolo, ricevono stipendi profondamente diversi se assunti con concorso pubblico, tramite cooperative o con contratti privatistici. Siamo addirittura arrivati alle aste sui servizi al pronto soccorso e sarebbe sufficiente un confronto con il personale per comprendere il malessere che allontana sempre di più i professionisti dalle strutture statali. Perché nessuno dà loro ascolto?

La riforma deve essere radicale, scardinando la piattaforma attuale e vetusta. Si devono rivedere i contratti, assumere e creare le condizioni affinché il personale rimanga nelle strutture pubbliche.

Errore imperdonabile

Avere rigettato il MES e’ stato un errore imperdonabile che paghiamo e pagheremo caro, soprattutto a farne le spese saranno gli indigenti, quelli che vengono citati all’articolo 32 ora sono quasi dimenticati.

In campagna elettorale ricordiamocene, chiediamo ai candidati, comunali, regionali e europarlamentari, quale progetto abbiano in mente per la tutela della nostra salute. Per quelli in carica al nostro parlamento l’abbiamo capito.
Vittorio Barazzotto

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