BiellaPausa Caffè
Nel Monferrato pensando al Biellese
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana
Reduce da un soggiorno di alcuni giorni al castello di Uviglie di Rosignano Monferrato, mi ritrovo tra le mani un articolo che riferisce che in Piemonte, nel primo semestre di quest’anno, è stata registrata la presenza di 2,9 milioni di turisti con un forte incremento di arrivi da Stati Uniti, Spagna e Scandinavia. Le mete che avrebbero registrato l’aumento maggiore di passaggi sono proprio le Langhe ed il Monferrato.
Mi sono soffermato su questo aspetto cercando di rivedere come in un film i vari episodi di quelle giornate trascorse in un luogo che dista poco più di un’ora d’auto da Biella, ma che mi ha immerso in un paesaggio completamente diverso, richiamando a più riprese i ricordi delle colline toscane. Ma a cosa è dovuto questo afflusso di turisti così fortemente in crescita in luoghi spesso attraversati da strade ove l’incrocio di due auto è problematico? Cosa conduce in quei luoghi, sino a qualche anno fa isolati e desolati ed ora meta di un turismo ordinato, silenzioso, educato, in crescita anno dopo anno? Qui non vi sono autostrade, se non la Vercelli-Alessandria a diversi chilometri di distanza, per non dire delle linee ferroviarie che in alcuni paesi del circondario sono ridotte a un binario arrugginito, coperto di rovi ed in disuso da anni.
Eppure lì i turisti arrivano, anno dopo anno, sempre più numerosi e trascorrono intere giornate tra colline coperte di vigneti, noccioleti che si estendono a perdita d’occhio, ristorantini eleganti ove è possibile gustare quegli agnolotti al brasato che sono uno dei piatti tipici di quelle zone ed enoteche, ove le degustazioni di vini straordinari vedono olandesi, belgi, svizzeri e tedeschi con sorrisi compiaciuti di fronte ad un calice (gentilmente offerto se si è ospiti del castello).
Il Biellese si sta arrabattando da decenni per avere un aggancio autostradale che secondo alcuni cambierebbe le sorti del territorio; ci stiamo stracciando le vesti per avere più collegamenti ferroviari; vorremmo addirittura raddoppiare la strada Trossi negli ultimi due chilometri per favorire l’accesso a Biella. Eppure, al di là del fatto che queste grandi opere possano, prima o poi, trovare una realizzazione, rimane una vaga sensazione di incompiuto, una percezione lieve che non sia quello dei collegamenti il vero problema. Ed allora ripenso alla proprietaria di un ristorantino in mezzo ai filari di Rosignano, rimasta al nostro tavolo per tutto il tempo del dessert e del caffè, raccontandoci della sua vita, delle sue attività, della storia di quei luoghi. O di un’altra gentile signora intenta a descriverci i vini di un’enoteca enorme, ricavata da una stalla d’epoca, con risultati strabilianti. Lo fa offrendoci assaggi di vino accompagnati dalle ottime nocciole del Monferrato e nel frattempo parlandoci dei suoi figlioli e dei loro sogni. Ecco, penso non siano tanto le autostrade ed i treni a mancare in direzione di Biella, ma incontri di questo tipo fatti di piccole confidenze, piccole gentilezze, piccole attenzioni e, soprattutto, tanti sorrisi. Nel Biellese, persone di quel tipo, sono troppo poche.
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.Bruno
7 Agosto 2025 at 20:48
meno male lo dico sempre i biellesi sono troppo tristi e musoni non sanno essere gentili affabili empatici ce ne sono pochi e turisti scappano
Giorgio
8 Agosto 2025 at 12:53
Allora vattene dal biellese, perchè a leggerti tu sei il numero uno in tristezza, musoneria e polemica. In quanto alla gentilezza, basta leggere il tenore dei tuoi commenti per capire che gentilezza, affabilità, educazione, empatia sono tutte caratteristiche a te ignote.
.Bruno
8 Agosto 2025 at 14:39
mi spiace per te che non mi conosci io sorrido sempre e la vita l affronto con gentilezza e soprattutto armonia cosa che sicuramente manca a te Giorgio,io se sono attaccato verbalmente mi difendo se no medito