Pausa Caffè
L’incontro virtuale tra Peppo Sacchi e Berlusconi
Pausa Caffè di Giorgio Pezzana
BIELLA – Sostenere, come un po’ avventatamente qualcuno fa, che se non ci fosse stata Telebiella di Peppo Sacchi non ci sarebbe stata neppure Mediaset di Silvio Berlusconi, è forse un po’ azzardato. Ma di certo la grande intuizione del regista biellese fu quella di dare vita ad un’emittente via cavo che avrebbe, nel volgere di pochissimi anni, infranto il monopolio della Rai.
E fu questo il vero passo decisivo che spalancò le porte di svariate emittenti televisive locali, perlopiù in Lombardia, molte delle quali, per le ragioni più svariate, vennero poi acquisite da Fininvest, società di Berlusconi, che da lì avrebbe successivamente generato Mediaset, ponendo le principali tre reti del gruppo in contrapposizione con le tre principali reti Rai.
La morte di Berlusconi ha aperto mille cassetti di ricordi su tanti fronti. Il più prossimo a quello biellese riguarda proprio la televisione ed il ruolo di “apripista” che Sacchi ebbe anche sui futuri progetti del Cavaliere. Ma la televisione alla quale pensava Sacchi era molto diversa da quella che sarebbe stata la televisione di Berlusconi.
Sacchi vedeva nell’emittenza privata la possibilità di dare vita ad una rete di informazione locale molto attenta alle istanze ed alla cultura delle comunità ove si sarebbe insediata. Un’attenzione che avrebbe potuto rendere le persone comuni protagoniste nella loro quotidianità, trasferendo in immagini quelle storie e quegli eventi di cronaca sino ad allora riportati solo sulle pagine delle testate locali.
Una sorta di integrazione informativa dunque, avvalendosi della potenzialità delle immagini e del tempo reale che solo il mezzo televisivo garantiva. La televisione di Berlusconi sappiamo invece cos’è stata e cos’è tuttora. Innanzitutto un veicolo commerciale potentissimo, in cui la pubblicità ha precedenza assoluta. Poi, una televisione leggera, giocata su gossip, pettegolezzi, veline e varietà spesso un po’ scadenti, ma molto popolari. Con spazi informativi più o meno veicolati (in questo proprio come accade in Rai).
L’incontro virtuale tra Sacchi e Berlusconi avrebbe dunque avuto solo un denominatore comune: quello derivante dalla possibilità di dare vita a nuove realtà televisive diverse dalla Rai, non più detentrice di un monopolio.
Giorgio Pezzana
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Pier Giovanni Malanotte
15 Giugno 2023 at 12:34
Se ben ricordo, vi fu anche un intervento giudiziario del compianto Pretore di Biella di allora dottor Giuliano Grizi a favore della televisione di Sacchi.