BiellaPausa Caffè
Le esequie del Papa e lo sciatore folle
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

Due episodi a distanza di pochi giorni mi hanno fatto pensare che stiamo veramente andando oltre ogni decenza. La scorsa settimana, un imprenditore bresciano è atterrato con il suo elicottero nei pressi di Madonna di Campiglio, senza alcuna autorizzazione né preavviso, perché… aveva voglia di sciare. E nei giorni scorsi, un tale con un piper è atterrato e poi decollato poco sotto la Capanna Margherita, sconvolgendo e spaventando i partecipanti al trofeo Mezzalama. Quest’ultimo si è poi scusato, al contrario dell’elicotterista/sciatore che ha ricevuto una sanzione, a mio avviso assolutamente inadeguata, di appena duemila euro.
In entrambi i casi ci troviamo però al cospetto di situazioni che pongono in risalto l’assoluto spregio per l’ambiente e per la natura e una spropositata sopravvalutazione di sé stessi. In particolare l’imprenditore bresciano, che aveva voglia di sciare e ha deciso di prendere l’elicottero, atterrare ove più gli pareva, indossare gli scarponi e iniziare a scendere sulle piste innevate è la quintessenza della cafoneria tipica di gente che appaga il proprio ego con illusori sentori di divinità che dovrebbero essere ricondotti alla reale dimensione di miseria umana, nella quale annaspano ogni giorno.
Sabato scorso il mondo ha seguito in silenzio le esequie di Francesco, un Papa, non uno con una fabbrichetta sperduta nella provincia lombarda. E il coro di voci che lo ha accompagnato, è stato quello di chi ne ha apprezzato l’umiltà, l’attenzione verso i più fragili, la rinuncia a tanti privilegi papali ai quali avrebbe avuto facile accesso, per poter continuare a vivere, sino all’ultimo giorno, un’esistenza sobria.
Il paragone con l’elicotterista/sciatore mi è sorto spontaneo. Quanti elicotteristi/sciatori si aggirano per il mondo, ma anche per le nostre contrade? Bastano davvero un capannone e quattro soldi in banca per sentirsi i padroni del mondo? Per pensare di atterrare con un elicottero sulle alte cime sconvolgendo la tranquillità di uomini e selvatici solo per soddisfare un capriccio? E in questo vortice di impetuosa autostima, non sorge mai il dubbio di essere dei miserabili volgendo lo sguardo verso chi, come Francesco e tanti altri uomini e donne, laici e religiosi, trova il tempo per un sorriso e una parola per chi soffre?
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