Seguici su

Pausa Caffè

Euro 5, case green e un’Europa imbarazzante

Pausa Caffè di Giorgio Pezzana

Pubblicato

il

BIELLA – Dunque, salvo improbabili sorprese, i veicoli Euro 5 diesel potranno continuare a circolare in Piemonte e, di conseguenza, anche nel Biellese, ove quelli immatricolati sarebbero quasi 12mila.

Un ruolo importante per porre fine a questo pasticcio l’ha sicuramente avuto il ministro Gilberto Pichetto Fratin che all’indomani dell’ordinanza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, aveva immediatamente manifestato le sue perplessità. Troppo solerte Cirio a sottomettersi alle volontà scriteriate di un’Unione Europea, della quale siamo purtroppo vassalli ma, per ora, non ancora schiavi.

Il provvedimento è sospeso anche se rimane per altro senza risposte la domanda sul perché avrebbe dovuto essere proprio il Piemonte la prima regione italiana ad applicare queste normative. Forse c’era chi già sapeva che se avessero tentato di farlo in Campania o nel Lazio avrebbero dovuto fronteggiare sommosse incontenibili.

Ma c’è un altro provvedimento europeo che incombe su molti cittadini proprietari delle abitazioni in cui vivono.

Ed in Italia sono moltissime le famiglie che sono rimaste nelle case costruite dai genitori o dai nonni. E’ la cosiddetta direttiva green con la quale si fa obbligo, a chi costruisce nuovi edifici, di attenersi a normative ambientali atte a contenere i consumi energetici e quindi anche le emissioni.

Ma l’aspetto più allarmante riguarda coloro che già abitano in case di vecchia generazione che, se non rientrano nei centri storici o non risultano essere residenze storiche, dovranno rientrare nella classe di prestazione energetica E entro il 2030 e nella classe D entro il 2033. Il che significa che i proprietari dovranno far fronte a spese ingenti per adattare le loro abitazioni alle normative imposta dall’Europa, pena l’impossibilità di porre sul mercato le stesse abitazioni.

Tutto ciò comporterà oneri che la maggior parte degli interessati difficilmente potrà affrontare, ripercussioni sul mercato immobiliare e, per chi invece vorrà attenersi alle nuove norme, incombenze finanziarie e burocratiche intuibilmente molto pesanti. Il sondaggio che non si farà mai sarebbe quello per capire quanti degli europeisti convinti di un tempo, oggi tornerebbero a votare per questa Europa.

 

Giorgio Pezzana

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

2 Commenti

1 Commento

  1. Stephan

    7 Settembre 2023 at 14:50

    Argomenti che ormai sono sempre più spesso nella bocca di molti.Regole riguardo la casa che possono andare su nuovi fabbricati, ma per abitazioni di vecchia costruzione, poco ammodernate, la domanda è identica a chi usa un automobile…Chi terrebbe un auto vecchia, se avesse possibilità di sostituirla? Chi non ristrutturerebbe avendone la possibilità? Dammi tutti i bonus che vuoi, ma se si stenta a vivere con stipendi da fame, non si pensa sicuramente a fare prestiti per imposte, e auto elettriche. Di questo passo, con pretese irragionevoli, non vedo bene il futuro dell’Europa.Soluzioni fattibili non ne vedo molte su tempi ristretti, e 10/20 anni in più per adeguarsi e dare alla gente respiro, è preferibile alle rivolte, e a gente disperata, che attua gesti anticonservativi. Inutile poi lavarsi la faccia in Tv,con servizi falsamente empatici verso le problematiche della popolazione meno abbiente. La concretezza dei fatti non richiede regole senza senso, se queste arrecano più danno del guadagno

  2. Ardmando

    7 Settembre 2023 at 20:10

    I tiranni dell’Unione Europea, che vivono in condizioni di estremo agio come ogni politico, legiferano come meglio credono o come meglio li influenzano tendenze del momento, pseudo teorie, case automobilistiche e attivisti green in erba che sono poco più che illetterati. Legiferano dall’alto del loro potere politico ed economico, pretendendo di mettere mano ai soldi dei cittadini dell’unione, imponendo restrizioni su mezzi di trasporto privato, abitazioni e chissà cos’altro. Il nocciolo è sempre lo stesso: legiferate per ammodernare automobili e abitazioni? Bene, fatelo, ma stanziate voi i fondi ai cittadini (che vi mantengono profumatamente) per cambiare automobili ed efficientare abitazioni di vecchia costruzione. Allora possiamo fare tutto, siamo anche felici di farlo. Basta che non sia una porcata rovina bilanci dello Stato come il famigerato Superbonus 110% che solo la sinistra incapace poteva ideare. Sulla carta l’idea era anche buona, al netto della miriade di modifiche alle norme, ma andava chiesto all’Europa di fornire un grossissimo contributo economico per avere le coperture, quindi miliardi di euro. Questo maldestri burattinai dell’Unione Europea legiferano col c**o degli altri, tanto a loro le risorse non mancano (come a nessun politico, a partire da quelli italiani).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *