Pausa Caffè
Ecco chi deve battere i pugni sul tavolo
Pausa Caffè: “C’è sempre qualcuno pronto a “dimenticarsi” della provincia di Biella”
Credo che il direttore comprenderà se questa settimana occuperò questo spazio per condividere con i lettori qualche riflessione sul concetto di “battere i pugni sul tavolo” che ho espresso mercoledì scorso a proposito dei lavori sul ponte della tangenziale.
Ho notato come moltissimi abbiano colto questa osservazione come un pretesto per accendere contrapposizioni politiche che ritengo inutili e pretestuose. I pugni sui tavoli dell’Anas non li deve battere il sindaco di Biella o, quanto meno, non solo lui. Oggi il Biellese può contare su di un’amministrazione provinciale, due assessori regionali, un ministro ed un sottosegretario.
Sarebbe interessante vedere in prima fila anche tutte queste figure che occupano quegli incarichi che i biellesi, votandoli, hanno consentito loro di occupare. Non è una questione di bandiere o di appartenenze. Quando è necessario dovrebbero scendere in campo tutti i rappresentanti politici del territorio. Sono per altro persuaso che non abbiano compreso la mia esortazione coloro che hanno commentato scrivendo… che avrei fatto meglio ad occuparmi di via Cerventi a Candelo o della tratta per Cossato o degli impicci di Chiavazza.
Scusate se non mi sono occupato dei vostri cortili e dei vostri pianerottoli, ma credo sia giunto il momento (a dire il vero siamo già disastrosamente in ritardo) di abbandonare i personalismi per affrontare un più ampio discorso di comunità.
I pugni sul tavolo Biella li deve battere per i propri diritti, per ottenere la considerazione che merita, per poter attivare i servizi che un capoluogo deve avere, per potersi dotare in tempi decenti delle infrastrutture di cui ha bisogno. Semplicemente, per poter avere ciò che altri capoluoghi già hanno.
Lo si deve comprendere a Biella e nel Biellese; ma lo devono comprendere allo stesso modo coloro che, in virtù dei loro incarichi politici, trascorrono buona parte del loro tempo, pur se provenienti da Biella, sugli scranni di Torino e di Roma. Oggi l’interlocutore è l’Anas; domani lo potrebbero essere Enel, Tim o le Ferrovie Italiane. C’è sempre qualcuno pronto a “dimenticarsi” della provincia di Biella.
Giorgio Pezzana
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