BiellaPausa Caffè
Brutti e cattivi contro belli e buoni?
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

Stavo riflettendo sull’operazione effettuata dalla Polizia locale di Biella in seguito alla lettera inviata da una lettrice di questo giornale che lamentava la situazione di piazza del Monte, nel rione Riva, a suo dire abituale ritrovo di loschi figuri, spacciatori, presunti malfattori, tanto da renderne impraticabile la frequentazione di giovani mamme con i loro bimbi.
Bene ha fatto l’assessore Moscarola a disporre i controlli che ne sono seguiti, anche con l’intervento dei cani antidroga dei gruppi cinofili. Però, sinceramente, davvero pensava di poter rilevare qualche irregolarità nei siti visitati? Quei controlli erano ampiamente attesi, non hanno sorpreso nessuno e chi voleva nascondersi è rimasto ben rinchiuso nella propria tana in attesa del passaggio della bufera. Come quando le visite degli ispettori delle Asl vengono annunciate alle aziende dieci giorni prima della fase operativa. Ovvio che chi si trova in situazioni non propriamente regolari ha tutto il tempo per gettare la polvere sotto il tappeto. O come quando viene preavvisata la presenza dell’autovelox in superstrada, il che consente a tutti di transitare al cospetto della pattuglia della Polizia stradale assolutamente rispettosi dei limiti di velocità, con cinture di sicurezza allacciate ed anche un bel sorriso.
Qui la questione che si pone è la stessa da anni: meglio una giustizia preventiva o meglio quella repressiva? Perché nel primo caso tanti controlli non daranno risultati, ciascuno potrà riprendere ad agire in piena illegalità non appena i controllori volgeranno altrove il loro sguardo e ciascuno potrà farsi un baffo di leggi che comunque, alla fine, non puniscono mai nessuno. Oppure si comincia a fare sul serio: i controlli in città si fanno nei momenti più inaspettati, meglio se di notte, nessuno avviserà più le aziende di “visite” indesiderate e gli automobilisti non verranno più “allertati” della presenza di autovelox di lì a poche centinaia di metri.
Brutti e cattivi? Forse, ma dall’altra parte non vi sono certamente schiere di belli e buoni.
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