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Opinioni

Assumersi le proprie responsabilità

Pensieri e parole di Vittorio Barazzotto

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BIELLA – La sezione di Biella dell’Associazione Italiana Arbitri (A.I.A.) organizza ogni anno un corso gratuito per giovani, dai 15 ai 35 anni, che consente di ottenere la qualifica ufficiale di arbitro per la FIGC.
Tra i vantaggi del percorso, che si conclude con un esame finale, ci sono il rimborso spese per ogni partita arbitrata, l’accesso gratuito agli stadi, la tessera federale e la possibilità di carriera.

Marcello Rossi, iscritto alla sezione AIA di Biella, è un arbitro che oggi, dopo anni di impegno, vanta la designazione in partite di Serie A e sostiene il progetto formativo, promosso anche in alcune scuole biellesi, per il reclutamento di ragazze e ragazzi che vogliano avvicinarsi a questo importante ruolo.

Perché un ragazzo oggi dovrebbe diventare arbitro, specialmente se si considerano le notizie di cronaca che raccontano spesso i diverbi, talvolta le risse, sui campi da calcio, anche di tornei locali?

E’ facile immaginare il beneficio economico che deriva dall’attività di arbitraggio che, soprattutto per i ragazzi, aiuta ad ottenere una maggior indipendenza dalla famiglia.

Oltre ai risvolti più pratici, però, Marcello Rossi afferma che “il ruolo di arbitro aiuta soprattutto la formazione individuale. La consapevolezza della propria preparazione tecnica ed atletica rafforza infatti la capacità decisionale in condizioni anche avverse”.

La tensione e l’aggressività che riscontriamo sempre più spesso tra le persone derivano dall’incertezza e dalla scarsa sicurezza sulle proprie convinzioni e conoscenze, oltre che all’incapacità di assumersi l’onere di gestire le conseguenze di azioni scorrette. Avviare un percorso per diventare decisori, educa alla responsabilità i ragazzi, aiutandoli a diventare adulti capaci di fare scelte davvero libere.

 

Vittorio Barazzotto

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