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Biella

A Biella i trasporti viaggiano come i gamberi

Il dardo di Guido Dellarovere

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il dardo

Il 12 settembre 2023 doveva essere il giorno della rinascita del trasporto ferroviario in terra laniera. In pompa magna, con pingui comunicati stampa e via social, venne data notizia che, finalmente, Biella sarebbe stata collegata con il famoso treno diretto verso il capoluogo sabaudo.

Tutti felici o quasi, dal momento che abbiamo ottenuto solo 2 tratte giornaliere ma, parafrasando il vecchio detto “piutost’ che nient’ l’è mej piutost”, i pendolari biellesi hanno accettato la misera concessione delle Loro Maestà RFI, TRENITALIA e REGIONE.

Briciole, meno di un’elemosina, un trattamento di serie B rispetto a quello riservato al resto delle altre province piemontesi.

Consiglieri regionali, cugini, parenti e compagni d’avventura si sono auto elogiati, comunque, del risultato ottenuto. Uno, in particolare, ostentando la paternità (di cui tanti si sarebbero vergognati) di una vittoria di Pirro delle dimensioni di un moschino rispetto alle richieste che, da anni e giustamente, chiedono i pendolari e gli studenti biellesi.

Ciononostante, gli stessi pendolari, le associazioni di categoria e qualche politico locale, forti dell’apparente vittoria, prima del Natale appena trascorso hanno partorito un documento dove veniva richiesta tutta una serie di interventi per ampliare il ventaglio dei pochi servizi ferroviari offerti per renderli, quantomeno, un po’ più più omogenei nell’interesse dell’utenza.

In risposta a tale documento, senza dir nulla al territorio biellese, ecco che RFI, TRENITALIA e la REGIONE decidono di modificare gli orari del diretto Biella-Torino, anticipandolo e aumentando il tempo di percorrenza della tratta.

E allora che ha fatto la politica locale, vi chiederete, giusto? Quella politica che tanto è stata presente in pompa magna all’inaugurazione dello scorso 12 settembre. Non ha fatto nulla. Ha pensato bene di non entrare a gamba tesa su questa decisione vessatoria per il Biellese e, come spesso purtroppo accade, ha aperto un tavolo di concertazione, un tavolo virtuale e presumibilmente inutile al Territorio, perché delle due l’una: o i tavoli di concertazione sono inutili o chi vi partecipa presumibilmente o è un incapace o è d’accordo con chi dà le carte, altrimenti non si spiega perché è da vent’anni che ci lamentiamo dei disservizi e, adesso che abbiamo ottenuto, a fatica, l’elettrificazione della Biella-Santhià, le legittime richieste vengono puntualmente ignorate e oraci tolgono pure quei miseri miglioramenti che ci avevano concesso.

E’ una vergogna. Novara ha avuto tutto ciò che voleva, Asti ha corse a non finire, la provincia di Torino, con la nuova linea verso Caselle, ha di tutto e di più, alla faccia dei famosi “slot d’entrata” che precludono qualsiasi ipotesi di nuove corse dirette per Biella. Noi,soli soletti, sicuramente mal rappresentati nelle stanze dove si comanda e dove si prendono le decisioni anche per il nostro capoluogo, ci troviamo di nuovo cornuti e mazziati.

La cosa triste è che, ormai, tutto questo non fa più notizia anche perché, se andiamo a fondo della questione, troviamo analogo trattamento anche per quanto riguarda i  trasporti via fune. Da anni siamo fermi a studiare bandi, progetti, valutazioni per poter riutilizzare la funivia di Oropa, arrivata ormai a fine vita e che, di conseguenza, come da normativa, deve essere oggetto di una manutenzione straordinaria: la politica locale ha sempre considerato l’impianto come un “gioiello di famiglia” a cui non si dovesse e non si potesse rinunciare.

Ma a nessuno è venuto in mente che la durata di vita è di quarant’anni? Quando qualcuno prospettò di inglobare l’impianto nella Monterosa 2000 SpA ci furono levate di scudi per fermare sul nascere l’operazione. Bene, oggi leggiamo che sempre Monterosa 2000 SpA ha ricevuto ben 10 milioni di euro per rifare l’impianto di risalita da Scopello a Mera.

Noi, invece, benché proprietari del nostro “gioiello di famiglia”, dovremo continuare a salire alle pendici del Mucrone con scarponi o sci, armati di pelli di foca per chissà quanto tempo ancora.
Due esempi di dilettantismo politico che nuovamente fanno capire quanto poco o niente conti Biella e, soprattutto, che non si vede nulla di nuovo nei prossimi mesi se non la possibilità di sostituire coloro che, a parole, comunicati stampa e selfie sono bravissimi e sempre sul pezzo e, diciamolo, ci hanno anche abbondantemente arricchito, non le corse, ma la memoria dei nostri telefonini con la storia della vittoria dei treni. Vittoria che, nella realtà, ha avuto risultati a dir poco imbarazzanti.

Pensiamoci, anche perché il 9 giugno 2024 è vicino, non perdiamo l’opportunità che la democrazia ci offre.

Guido Dellarovere

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2 Commenti

1 Commento

  1. Steap63

    28 Gennaio 2024 at 8:45

    Non l’avevamo capito….. ci voleva questa rubrica per aprire gli occhi alle masse….ne sentivamo la necessità

  2. ernesto trismegisto

    28 Gennaio 2024 at 10:03

    “[…] che nuovamente fanno capire quanto poco o niente conti Biella […]

    E cosa dovrebbe contare Biella ? In un mondo che si allarga, Biella ha saputo solo isolarsi e restringersi, proprio quando le sue eccellenze erano in decadimento ormai da anni !
    Se restava unita con Vercelli era meglio !
    Biella vittima di politici vanagloriosi che pensavano al proprio orticello mentre il resto del mondo si evolveva e pensava in grande !

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