Biella
Sa mola fioca
La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere
Probabilmente qualche biellese avrà esordito così la scorsa settimana quando, puntuale, come previsto dal meteo, tutto il nostro territorio si è ritrovato coperto dalla neve. La prima neve dell’autunno che, sebbene sia stata prevista e annunciata con largo anticipo da Arpa e dalle varie agenzie meteorologiche, ha poi suscitato una valanga di polemiche.
Ormai da anni sappiamo con precisione quasi chirurgica quando, dove e l’intensità di eventi meteorologici come questo, pertanto tutti eravamo al corrente del fatto che sarebbe arrivata la neve. E, non vivendo a Cozzo Spadaro ma in una località che è pure stata denominata Città Alpina 2021, dovremmo, e ripeto dovremmo, anche noi imparare a comportarci di conseguenza.
Da un’analisi del traffico sulle nostre strade invece pare che tanti biellesi non abbiano minimamente immaginato questa possibilità e infatti, chi ha dovuto attraversare il nostro splendido territorio, e solo quello, nelle ore pre serali di giovedì scorso, ha dovuto sorbirsi mediamente un paio d’ore di coda e, il mattino dopo, venerdì, molte strade provinciali erano ancora piene di neve e ghiaccio che ha creato un ulteriore disagio a chi doveva recarsi al lavoro. Penso alla Ronco Chiavazza, per dirne una, dove, tra auto abbandonate lungo la strada la sera prima, tutte senza gomme termiche, chi è uscito intorno alle 8 del mattino dopo ha dovuto prendere atto che nessuno aveva ancora pulito le strade.
Come da copione è scattata la polemica: c’è chi ha comunque elogiato l’amministrazione di turno e c’è chi, un po’ frustrato e ancora vittima del rospo elettorale di giugno 2024, ha dato la colpa al Sindaco di Biella e ai suoi vari assessori, in particolare a quello con la delega alle strade.
Premesso che, dal momento in cui un amministratore delibera l’appalto del servizio di pulizie stradali, il suo compito, ovviamente, continua verificando, in corso d’opera, come in casi come questo, che quanto previsto nel servizio venga effettuato a regola d’arte. Di più non può fare, se non revocarne poi l’appalto di fronte a concrete mancanze. E invece no, qui da noi tanti biellesi se la sono presa con Marzio Olivero o con il Sindaco del paesello, ritenuti i diretti responsabili dei disagi: la neve era rimasta sulla strada, avrebbero dovuto armarsi di pala e sale e intervenire personalmente.
Analogo ragionamento vale anche per la Provincia, che sicuramente avrà dato anche lei in appalto il “servizio neve” ma che, nella realtà del fatti, per le prime ore del pomeriggio di giovedì sembrava non essere pervenuto. Ecco, forse in questo caso è mancata la presenza numerica di mezzi spargisale prima della nevicata ma, considerate le centinaia di km di strade di competenza, al cittadino è sembrato che nulla si sia mosso. Sicuramente da qualche parte il sale e la sabbia alcune strade non l’hanno vista neanche col binocolo e la prova sono le condizioni di alcune di esse il mattino successivo.
Fatte tutte queste considerazioni elementari, però, sta di fatto che, soprattutto al di fuori della città di Biella (dove il servizio a mio parere è stato più che accettabile), qualcosa non ha funzionato. È normale che chi è arrivato a casa dopo ore di coda ci sia arrivato arrabbiato e abbia protestato via social e scrivendo ai giornali. Va anche ricordato, però, che quei 10 cm di neve caduta, annunciata una settimana prima, non sarebbe stato un problema se i diligenti cittadini biellesi avessero montato sulle proprie autovetture le gomme termiche, come tanti gommisti suggerivano di fare già una ventina di giorni fa, e obbligatorie per legge dal 15 novembre al 15 aprile 2025. Ecco, secondo me questa è la prima causa dei disagi che si sono verificati, la mancanza imponente di scrupolo di tanti biellesi che hanno aspettato l’ultimo momento per andare a cambiare le gomme estive e che hanno trovato, ovviamente, i vari gommisti oberati di lavoro nei 2-3 giorni precedenti la nevicata: gommisti che, di conseguenza, non sono stati in grado di garantire il servizio richiesto a chi si è svegliato in zona Cesarini. Ma la colpa non è dei gommisti. Come si fa a dimenticare che viviamo in una zona dove la neve cade abitualmente ogni anno? Sono tanti i biellesi che hanno fatto montare le gomme invernali già a fine ottobre: per prudenza e per evitare di trovarsi a dover correre dal gommista in emergenza all’ultimo momento. E questo mi pare solo sinonimo di buonsenso e di organizzazione: tutte cose che, invece, vengono pretese e si esigono da chi governa il nostro territorio “perché paghiamo le tasse”.
Scrivo tutto questo per sottolineare e suggerire che, prima di criticare le amministrazioni, bisognerebbe essere nelle condizioni di non essere criticabili, cosa che nella nostra indole non viene quasi mai messa in conto. Poi ricordiamoci anche che i nostri preziosissimi vigili del fuoco sono stati impegnati un po’ ovunque e hanno svolto più di sessanta interventi sul territorio tra il pomeriggio di giovedì e la mattina di venerdì scorsi. Da Cossato a Ponzone, alla Settimo Vittone, da via Ogliaro e in valle Cervo. Hanno rimosso piante che non hanno retto al peso della neve e che sono cadute sulle strade, altre a colpire anche vetture di passaggio o parcheggiate, altre ancora che hanno danneggiato i cavi dell’elettricità. Questa è la seconda causa dei disagi, i proprietari dei terreni adiacenti alle strade che non fanno ordinaria manutenzione e che, però, protestano quando il proprio Comune gli manda la segnalazione: facile lamentarsi del lavoro degli altri quando a casa propria ci si dimentica di potare le siepi e i rami dei propri alberi che potrebbero diventare pericolosi sulle strade pubbliche sotto il peso della neve.
La Madonna Nera d’Oropa, dopo la nevicata, deve aver buttato giù un occhio pietoso, regalandoci delle belle giornate di sole, archiviando il problema strade: siamole grati per questo e, invece di criticare per cosa non ha funzionato, facciamoci tutti un bell’esame di coscienza. Chi aveva le gomme termiche non avrebbe avuto nessun problema a circolare, in salita e in discesa, figuriamoci in città, ovviamente con la cautela che è sempre doverosa in questi casi, se solo non ci fossero stati tutti quelli che ne erano sprovvisti, che hanno letteralmente inchiodato il traffico ovunque, per non parlare di chi ha abbandonato l’auto sopra i primi centimetri di neve o alla prima pendenza tornando a casa, perché scivolavano o erano impantanati. E, ovviamente, se non fossero caduti sulle strade tutti quei rami che hanno ulteriormente ritardato e bloccato il traffico un po’ ovunque. Troppo comodo dare sempre e solo la colpa agli altri.
Voglio, infine, ricordare che siamo solo a fine novembre e che viviamo a Biella, ai piedi delle Alpi e, pertanto, imparate a conviverci: cambiate le gomme, tenete in ordine i vostri terreni, mettete il sale anche voi sui vostri usci di casa e poi puliteli se nevica: è anche una vostra responsabilità, non dimenticatevelo. Perché la critica unilaterale è solo un’ipocrisia: noi cittadini ci siamo preparati in modo adeguato all’arrivo della neve? Siamo noi i primi a doverci comportare correttamente, invece di contestare il sindaco di turno, sicuramente colpevole di aver vinto le elezioni.
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Stephan
2 Dicembre 2024 at 15:58
Tutto condivisibile, tranne che a generare ore di coda, in riferimento alla valle cervo, non siano stati i soliti menefreghisti, quelli che aspettano l’ultimo minuto per cambiare le gomme, ecc ecc. Ma un mezzo pubblico impantanato alla rotonda di Pavignano. L’obbligo del cambio gomme, è solo per i cittadini?