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Biella

Quale futuro per l’A.N.P.I.?

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellerovere

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È cosa buona e giusta, per un amministratore pubblico, tutelare e gestire nel migliore dei modi il patrimonio pubblico.

In giro, però, a volte, ci si trova di fronte a situazioni cristallizzate a tal punto da sembrare intoccabili: una di queste è l’A.N.P.I., l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia, nello specifico il lavoro e le attività che, secondo statuto, dovrebbe fare, ovvero, principalmente, mantenere vivo il ricordo di quanto fecero i Partigiani durante la Seconda guerra mondiale.

La manciata di sedi sul territorio provinciale biellese dovrebbe, quindi, tenerne viva la memoria. Sembra, però, che questo non sia accaduto, se andiamo a leggere la notizia di qualche giorno fa: pare che un Sindaco di sinistra abbia sfrattato la locale sede A.N.P.I.

Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se l’avesse fatto un sindaco di Centrodestra, se penso alla fortissima polemica che si è accesa, proprio in tutti i sensi, sotto Natale, per la luminaria di MERRY XMAS.

Invece, in questo caso, lo sfratto non ha dato seguito a nessuna protesta plateale, a parte uno scambio di comunicati stampa sui bisettimanali, nulla di più.

La decisione del primo cittadino sarebbe motivata dalla negligenza dell’associazione, non partecipativa alla vita del paese. È altresì vero che in associazioni come queste, ormai, iniziano a mancare gli associati…vuoi perché́ l’anagrafe non fa sconti, o perché́ le nuove generazioni non sono interessate a frequentarle.

Viene, però, da fare una riflessione: è davvero così sempre indispensabile che ci sia un ritorno verso l’amministrazione? Siamo sicuri che avere comunque un’associazione così non sia, comunque, un segnale importante per il ricordo? A scanso di equivoci, voglio precisare che, personalmente, non voglio criticare quella scelta, anzi, la condivido: ma tutto questo, allo stesso tempo, cancella quello che è sempre stato il simbolo storico della battaglia partigiana, per lo più di sinistra, solo per non rinunciare a qualche metro quadrato di stabile comunale da adibire, pare, a qualche altra realtà.

Quasi certamente i padri storici della sinistra biellese porteranno le parti ad un accordo, ci ritroveremo l’A.N.P.I. al XXV aprile di ogni anno, verrà̀ riproposta l’ennesima mostra sulla resistenza e gli eccidi, e si ripartirà̀ tutti insieme appassionatamente. È, però, quantomeno curioso constatare che non sono solo gli uomini di destra a considerare sempre più̀ spesso queste realtà senza più̀ senso di esistere: e la conferma di questa opinione, in questo caso, arriva proprio con lo sfratto notificato da un amministratore di sinistra, che ne è la prova lampante.

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4 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    3 Marzo 2025 at 17:07

    E’ una associazione anacronistica. La speranza è che col tempo scompaia completamente, ovunque.

    • Bruno

      3 Marzo 2025 at 20:04

      solo un ignorante vuole cancellare la storia di chi ha lottato contro il fascismo l’ignoranza della destra

      • Ardmando

        4 Marzo 2025 at 7:59

        La storia sta nei libri, non nelle associazioni anacronistiche mangiadenaro. Di partigiani in vita non ce ne sono praticamente più, quale è il senso di una associazione che riunisce i partigiani, se questi non esistono più? Mangiare denaro e fare propaganda. Per fortuna anche a sinistra si capisce sempre meno il senso dell’esistenza di questa “associazione”

    • Alessandro Torlaschi

      3 Marzo 2025 at 22:26

      la speranza è nei giovani che mantengano il ricordo .la storia non si cancella
      il fascismo è già stato condannato dalla storia ma è bene tramandare i ricordi di ciò che è accaduto

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