BiellaIl Dardo
Halloween no grazie
La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere
Ogni anno, quando si avvicina la fine di ottobre, torno a ribadire la mia posizione: non ritengo giusto importare e celebrare Halloween come se fosse parte della nostra storia o delle nostre tradizioni. Non lo dico per spirito di contrapposizione o per rifiuto del nuovo, ma per un profondo senso di appartenenza culturale e spirituale. Per noi italiani, le feste hanno un significato che va oltre il semplice divertimento o la moda del momento. Il 1° novembre celebriamo Ognissanti, una solennità che abbraccia tutti coloro che hanno vissuto nella santità, noti o sconosciuti, e che rappresentano un esempio luminoso per l’umanità. Il giorno successivo, il 2 novembre, ricordiamo i defunti: i nostri cari, gli antenati, coloro che hanno costruito le fondamenta della nostra storia personale e collettiva.
Sono due giornate di raccoglimento, di memoria e di gratitudine. In molte famiglie italiane si mantengono ancora vive usanze antiche: si accendono candele in casa o sulle tombe, si prega per chi non c’è più, si prepara un dolce tradizionale in ricordo dei morti. Sono gesti semplici ma profondi, che parlano di continuità, di legame tra le generazioni, di rispetto per chi ci ha preceduto. Non si tratta di nostalgia, ma di identità.
Non è una questione di chiusura verso altre culture, bensì di consapevolezza: le nostre tradizioni culturali e religiose non sono dettagli folkloristici, ma l’anima stessa della nostra civiltà. Formano il tessuto che tiene insieme le comunità e che dà senso al vivere collettivo. Quando queste radici si affievoliscono, anche la società perde coesione. Per questo preferisco celebrare il Natale per il suo profondo valore di nascita, di speranza e di condivisione, e la Santa Pasqua per il suo messaggio di rinascita e di fede, piuttosto che versioni svuotate o reinterpretate che ne attenuano la portata spirituale.
Una civiltà che dimentica le proprie radici, che sostituisce la memoria con l’effimero, rischia di diventare arida. Le radici non servono per restare fermi, ma per crescere con stabilità. E quando la memoria si assottiglia, si indebolisce anche la capacità di tramandare valori, relazioni, esperienze: tutto ciò che rende una comunità viva e autentica.
Naturalmente, non significa voler proibire il divertimento o condannare chi apprezza travestimenti, feste e maschere di Halloween. Ogni persona è libera di esprimere la propria creatività come desidera. Tuttavia, credo sia importante fare una scelta consapevole: decidere che cosa vogliamo mantenere e valorizzare come parte della nostra identità collettiva. Visitare i cimiteri, portare un fiore, recitare una preghiera, raccontare ai più giovani chi erano i nostri nonni o i nostri bisnonni: sono gesti che costruiscono un ponte tra passato e futuro, che danno spessore umano e spirituale alla comunità.
La cultura italiana è ricca di simboli, riti e significati che meritano di essere custoditi. In un tempo in cui tutto tende ad appiattirsi e globalizzarsi, riscoprire il valore delle nostre feste può diventare un atto di resistenza gentile, ma profonda. Per questo, anche quest’anno, per me niente zucca e niente Halloween: scelgo di preservare e celebrare Ognissanti e la commemorazione dei defunti, con il rispetto e la devozione che meritano.
Buona festa di Ognissanti a tutti, e una sentita e affettuosa commemorazione per chi non c’è più. Che la memoria sia sempre la nostra più autentica forma di gratitudine.
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Marco
3 Novembre 2025 at 17:57
Prima di criticare Halloween, ricordatevi che si tratta di una festività ben più antica del cristianesimo, una delle tante che lo stesso ha copiato per creare le proprie celebrazioni (non esistono celebrazioni realmente cristiane, ma unicamente celebrazioni prese in prestito o copiate da altri culti ben più antichi). I simboli e i riti citati nell’articolo derivano tutti da altri culti. Ognissanti è una festa che non ha nulla a che vedere con il cristianesimo, così come il giorno dei defunti: sono entrambi riti MOLTO più antichi del cristianesimo, che esistevano secoli prima. La Chiesa li ha assorbiti allo scopo di rendere più “semplice” la distruzione completa dei culti dai quali questi riti sono stati presi.
Bruno
3 Novembre 2025 at 20:58
era una festa celtica poi l america l ha importata in Europa come tutte le stupidaggini americane
steap63
4 Novembre 2025 at 13:22
Hallowen è l’ennesima inutile festa che serve a far guadagnare qualcuno e forisce la scusa a maranza e teppisti di fare ciò che gli pare …