Idee & Consigli
Quando portare la propria figlia dal ginecologo?
Tutti i genitori di figlie femmine si chiedono, almeno una volta prima che queste diventino adolescenti, se sia o meno opportuno contattare un ginecologo. A tal proposito, bisogna aprire una parentesi importante: quando si pensa al ginecologo, si chiama in causa il professionista che accompagna la donna nella cura della sua salute intima a partire dall’arrivo del menarca o da quando comincia la vita sessuale attiva.
Tutto vero, ma è necessario fare un passo oltre e ricordare che il ginecologo può intervenire anche quando si tratta di preparare il terreno a una salute intima di qualità nel corso dell’età adulta.
Anche prima della maturazione sessuale, infatti, possono palesarsi diverse problematiche. Non bisogna sorprendersi di ciò, in quanto, sia durante l’infanzia, sia nel corso dell’adolescenza, la crescita e la differenziazione dei caratteri sessuali prosegue.
Può quindi capitare di avere a che fare con criticità come le malformazioni a livello sia vulvare, sia vaginale. Tra le evenienze più frequenti è possibile chiamare in causa le sinechie delle piccole labbra.
Quando si chiama in causa questa situazione, si inquadra la fusione, che può essere sia parziale, sia totale, delle piccole labbra esterne. Condizione che tende a risolversi spontaneamente con l’arrivo della pubertà, può avere diverse cause.
Tra queste rientra, per esempio, il calo di estrogeni fisiologico dopo la nascita. Questo quadro causa secchezza cutanea che, a sua volta, può favorire la chiusura delle piccole labbra.
Quando si nota questo sintomo nella propria bimba, è importante contattare tempestivamente uno specialista (per prenotare una visita ginecologica facilmente, è oggi possibile fare riferimento a piattaforme che, come Elty, permettono di selezionare in pochi secondi tra gli orari e le proposte di tantissimi specialisti nella propria zona).
Quando contattare un ginecologo in adolescenza?
Quando arriva l’adolescenza, anche prima dell’inizio della sessualità penetrativa può essere utile portare la propria figlia dal ginecologo. Tra le cause che rendono necessario il consulto con uno specialista rientra la dismenorrea, ossia l’insorgenza di dolori sia durante i giorni del flusso, sia in quelli che lo precedono.
Si tratta di un segnale da non trascurare assolutamente. I dolori mestruali, infatti, non sono affatto normali. Quando si presentano in età adolescenziale, possono rappresentare un segnale di endometriosi, patologia interessata, soprattutto in Italia, da un colpevole ritardo diagnostico (dai 7 ai 12 anni dal palesarsi dei primi segnali).
Nel momento in cui la giovanissima inizia la sua vita sessuale attiva, il ginecologo deve diventare il punto di riferimento per quanto riguarda la contraccezione e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Il punto di vista degli esperti
Esistono, in ogni caso, delle linee guida internazionali a cui fare riferimento. Secondo le principali società scientifiche attive nel campo della ginecologia e dell’ostetricia, bisogna distinguere la finalità della visita.
Nello specifico, si deve considerare il consulto con finalità educative e preventive e quello che, invece, ha lo scopo di controllare la normale conformazione dei genitali.
La prima tipologia di visita dovrebbe essere effettuata nel lasso di tempo compreso fra i 13 e i 15 anni. La seconda, invece, fra gli 11 e i 14 anni.
Come avviene la visita?
Nei casi in cui la paziente è una bambina o un’adolescente che non ha ancora avuto rapporti sessuali, la visita dal ginecologo prevede un esame dei genitali esterni. Il ginecologo si concentra anche su altre zone dove si presentano i caratteri sessuali femminili, come per esempio le ghiandole mammarie.
Viene messa in atto, a livello generale, una valutazione obiettiva dello sviluppo sessuale, che prende in considerazione pure la presenza di peluria a livello dei genitali e delle ascelle.
Concludiamo rammentando l’importanza di confrontarsi sempre con la propria figlia. Il dialogo aperto è funzionale sia alla scelta del professionista giusto – l’empatia già dalla prima visita fa la differenza – sia alla creazione di un rapporto all’insegna della chiarezza e della fiducia nel corso del tempo.
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