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Cosa fare prima di vendere l’oro usato

Vendere oro usato è un’opportunità da non sottovalutare ma occorre essere a conoscenza di alcune variabili

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Cosa fare prima di vendere l'oro usato

La quotazione dell’oro è soggetta, soprattutto in questi ultimi tempi, a fluttuazioni importanti con una tendenza al rialzo che può suggerire a chiunque ne possieda una certa quantità di effettuare interessanti guadagni in caso di vendita.

Vendere oro usato è quindi un’opportunità da non sottovalutare ma occorre fare attenzione per non rischiare di incorrere in una serie di spiacevoli eventi che potrebbero verificarsi in caso di una vendita improvvisata e dettata dall’impeto.

Per prima cosa occorre sapere che la qualità dell’oro, indicata dal numero di carati con cui è marchiato e di cui parleremo a breve, determina il suo valore: non tutto l’oro in circolazione è uguale e, di conseguenza, in caso di vendita la quantità di denaro che verrà riconosciuta a parità di peso potrebbe essere molto differente.

Ma quali sono le variabili che influenzano il processo di vendita di oro usato e cosa bisognerebbe fare prima di venderlo? Vediamo assieme quali sono i passaggi che chiunque voglia cedere oro usato dovrebbe tenere a mente.

Per prima cosa occorre pesare il manufatto in oro, a prescindere che sia un gioiello, una moneta o un lingotto: il peso è un indicatore che andrà rapportato alla qualità dell’oro che viene espressa in carati.

Per questo motivo, la seconda cosa da fare è appunto identificare i carati del manufatto che ne determinano la qualità: nella gran parte degli oggetti in oro l’indicazione della caratura è incisa sulla superficie, solitamente in un angolo, ma soprattutto per gli oggetti più antichi questa informazione potrebbe essere assente pur non pregiudicando necessariamente la genuinità dell’oro.

I carati sono espressi con una sigla numerica a 3 cifre, per esempio 999, e indicano, in millesimi, le parti d’oro puro presenti nel totale dell’oggetto: pertanto, se sull’oggetto in oro è presente il numero 750 significa che su 1000 parti totali 750 sono di oro puro e 250 sono di altri metalli.

Nell’esempio precedente la qualità dell’oro è pari al 75%: è il caso generalmente dei gioielli in oro che non possono essere realizzati in oro puro altrimenti sarebbero troppo morbidi e deformabili, motivo per cui l’oro di cui sono composti viene legato a metalli che ne forniscano caratteristiche fisiche più idonee allo scopo.

I carati possono anche essere indicati da una sigla numerica a 2 cifre seguita dalle lettere “kt” secondo la seguente equivalenza:

  • 14 kt o 585, l’oro è puro al 58,5%;
  • 18 kt o 750, l’oro è puro al 75%;
  • 21 kt o 875, l’oro è puro al 87%;
  • 22 kt o 916, l’oro è puro al 91,33%;
  • 24 kt o 999, l’oro è puro al 99,9%.

Un capitolo a parte meritano le monete d’oro da investimento che, pur essendo a tutti gli effetti oggetti in oro di un determinato peso e caratura, hanno anche un intrinseco valore numismatico: ecco perché una moneta d’oro potrebbe valore di più di un oggetto in oro di pari grammatura e caratura.

Fra le caratteristiche che determinano il valore di una moneta d’oro vi sono l’anno di coniazione, lo stato di conservazione e il tipo di raffigurazione presentata.

Si passa quindi all’individuazione della quotazione dell’oro: questa può essere recuperata da varie fonti affidabili online oppure direttamente presso alcune attività commerciali sul territorio, fra cui banche, gioiellerie o negozi specializzati nella compravendita di oro e preziosi come i negozi compro oro.

Quanto vale l’oro usato al grammo?

Il valore dell’oro usato al grammo è sempre frutto di una trattativa in fase di vendita.

Tutto parte dalla quotazione dell’oro al grammo che è decisamente variabile nel tempo ed è influenzata da diverse variabili che sono correlate con dinamiche internazionali, fra cui la domanda e l’offerta dell’oro, i movimenti valutari di riferimento (tra cui soprattutto gli scambi internazionali del dollaro) ma anche le tensioni geopolitiche esistenti, l’andamento dei tassi di interesse e dell’inflazione.

Come abbiamo già detto, la quotazione dell’oro al grammo può essere recuperata da diverse fonti ed è il punto di partenza per vendere oro al miglior prezzo.

Una volta ottenuta la quotazione dell’oro al grammo che si applica all’oro puro, occorrerà moltiplicare tale valore per il peso dell’oggetto in oro, ammesso che questo sia a sua volta formato da oro puro: è il caso, per esempio, dei lingotti in oro.

Se però l’oggetto in oro che si vuole vendere non è formato da oro puro, occorrerà riferirsi alla sua caratura che, come abbiamo visto in precedenza, determina la percentuale di oro puro in esso contenuta.

Pertanto, ipotizzando di avere un bracciale in oro 18 kt, oppure oro 750, da 100 grammi il quantitativo di oro puro in esso contenuto sarà pari a 75 grammi: la quotazione dell’oro puro sarà quindi applicato a questo peso.

Ovviamente il valore ricavato non è detto sia quello effettivamente ottenuto in fase di trattativa commerciale ma rappresenta un riferimento che dovrebbe guidare chi vende un qualsivoglia oggetto in oro per non rischiare di ottenere una valutazione troppo al di sotto del valore effettivo.

Come cambia la quotazione dell’oro

Non si può prevedere con precisione quale sarà l’andamento della quotazione dell’oro nel corso del tempo né stabilire se in questo momento sia opportuno comprare o vendere oro: infatti, il prezzo dell’oro al grammo fluttua giornalmente in relazione a diversi elementi come abbiamo già visto in precedenza.

Per ottenere previsioni più affidabili sull’andamento futuro dell’oro bisogna certamente mantenersi aggiornati circa le notizie economiche consultando analisti finanziari e leggendo rapporti di istituti di ricerca specializzati sull’andamento delle quotazioni di metalli preziosi.

 

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