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Piemontese ucciso in Brasile. “L’indagato passeggia tranquillo per la città”

L’avvocato della vittima presenta un ricorso: “Dovrebbe stare in carcere”

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Piemontese ucciso

L’avvocato della famiglia dell’imprenditore piemontese ucciso in Brasile continua la battaglia per ottenere il carcere per il presunto omicida.

Piemontese ucciso in Brasile, ricorso alla Commissione Interamericana per i diritti umani per chiedere il carcere per l’indagato

Come racconta Ansa, è stato depositato un apposito ricorso alla Commissione Interamericana per i diritti umani a Washington per chiedere il carcere per il presunto omicida, in Brasile, di Fabio Campagnola (nella foto), imprenditore di 52 anni di Casale Monferrato che venne ucciso il 3 gennaio 2023. Il delitto fu consumato davanti alla gelateria del 52enne a Praia do Frances, a Marechal Deodoro, Alagoas.
LEGGI ANCHE: Arrestato il presunto assassino dell’imprenditore ucciso in Brasile

L’indagato a piede libero

José Pereira da Costa, agente di polizia in pensione, è accusato del delitto avvenuto al termine di una lite e al momento si trova a piede libero. Lo ha reso noto, attraverso un comunicato, l’avvocato Claudio Falleti, legale della famiglia della vittima.

“I tribunali non hanno mai accolto le richieste di modifica della misura cautelare. Il Pereira da Costa dovrebbe stare in carcere e non passeggiare tranquillo per la città”.

Il ricorso per chiedere la misura cautelare del carcere

In collaborazione con la collega spagnola Griselda Herrera Lopez, Falleti ha preparato e depositato il ricorso alla Commissione Interamericana per i diritti umani a Washington per chiedere una misura cautelare urgente contro lo Stato brasiliano, “affinché si adoperi presso il ministero di Giustizia per l’applicazione della misura della custodia in carcere per il da Costa, in quanto la famiglia Campagnola vive costantemente a rischio in Brasile”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Steap63

    19 Maggio 2024 at 1:59

    In Italia girano per strada gli assassini nemmeno presunti ma condannati…

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