Fuori provincia
In fuga sul furgone carico di rame rubato, arrestati – FOTO
Inseguiti dai carabinieri per le strade di Borgosesia
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È finita con l’arresto la fuga di due uomini a bordo di un furgone pieno di rame rubato.
Rame rubato sul Doblò sospetto inseguito in piena notte
Nella notte tra domenica e lunedì, durante un normale servizio perlustrativo del territorio, i carabinieri di Borgosesia hanno notato un furgone bianco che proveniva dall’area periferica del comune e si immetteva velocemente sulla provinciale 72.
Considerata la tipologia di veicolo, un Fiat Doblò, e l’ora notturna, i militari dell’Arma hanno deciso di seguire il mezzo lungo alcuni tornanti, per poi procedere ad attivare i dispositivi luminosi e acustici e ad intimare l’alt al conducente.
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La fuga, l’inseguimento e l’arresto
Incurante delle segnalazioni, la persona al volante non ha arrestato la propria corsa, continuando a procedere a velocità sostenuta.
La pattuglia, in costante contatto con la centrale operativa, ha raggiunto le condizioni di sicurezza e superato il Fiat Doblò in fuga, sfruttando un restringimento della carreggiata per bloccare infine il mezzo.
All’atto del primo controllo, è subito emerso un quadro indiziario inequivoco: i due uomini a bordo erano privi di documenti e indossavano abiti con tracce di fango e di sostanze oleose. All’interno del cassone erano stivati cavi di rame recisi, di ampia sezione ed in quantità pari ad alcuni quintali.
Successivamente i carabinieri hanno rinvenuto anche utensili, guanti e lampade frontali, il tutto utilizzato per sezionare i cavi e asportarli dall’azienda oggetto dell’intrusione.
Hanno ammesso le loro responsabilità: “Abbiamo fatto una sciocchezza”
Al momento delle prime spontanee dichiarazioni i due uomini, “candidamente”, hanno ammesso ai carabinieri la propria responsabilità asserendo di “aver fatto una sciocchezza” e confermando la provenienza furtiva del materiale che trasportavano.
Individuata l’azienda dalla quale era stato asportato il prezioso metallo, cosiddetto “oro rosso”, attraverso un’accurata ispezione dei luoghi i militari hanno localizzato e documentato il punto esatto dal quale erano stati recisi i cavi con una smerigliatrice.
Al termine degli accertamenti finalizzati all’identificazione, i due uomini, già presenti in banca dati e gravati da precedenti specifici, sono stati tratti in arresto in attesa del rito direttissimo, durante il quale la misura precautelare dell’arresto è stata convalidata.
“È importante sottolineare – specificano i carabinieri – che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l’accertamento definitivo delle responsabilità penali degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti”.
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Ernesto Trismegisto
19 Febbraio 2025 at 11:45
Sarebbe interessante conoscere l’etnia dei soggetti. Chissà se sono canadesi, olandesi, neozelandesi… o magari san marinesi o svizzeri ?