Eventi & Cultura
“Quel che abbiamo da dire lo diciamo così. A molti non piacerà. Amen”
Suoni minimali e nevrotici dal timbro anglosassone, testi in italiano che riflettono una profonda consapevolezza sociale e personale, argomenti e sensazioni che, ritengo, un artista vero e sincero non può ignorare. Questo è il rock penetrante degli Invers, band nata nel 2008 e già fautrice di risultati importanti: “Dal peggiore dei tuoi figli” (2012, Vina Records), primo disco appena andato in ristampa, più di 50 live in giro per tutta Italia in pochi mesi (tra cui esibizioni con nomi come Ministri e Zen Circus, nonché sul palco di Arezzo Wave), un video in rotazione su Mtv Music (‘Non preoccupatevi per me – se fuori piove’) e alcuni premi in vari contest. La loro ultima creazione è un particolare video uscito il 9 aprile in anteprima per Rockit.it: ‘Buongiorno America’.
Suoni minimali e nevrotici dal timbro anglosassone, testi in italiano che riflettono una profonda consapevolezza sociale e personale, argomenti e sensazioni che, ritengo, un artista vero e sincero non può ignorare.
Questo è il rock penetrante degli Invers, band nata nel 2008 e già fautrice di risultati importanti: “Dal peggiore dei tuoi figli” (2012, Vina Records), primo disco appena andato in ristampa, più di 50 live in giro per tutta Italia in pochi mesi (tra cui esibizioni con nomi come Ministri e Zen Circus, nonché sul palco di Arezzo Wave), un video in rotazione su Mtv Music (‘Non preoccupatevi per me – se fuori piove’) e alcuni premi in vari contest. La loro ultima creazione è un particolare video uscito il 9 aprile in anteprima per Rockit.it: ‘Buongiorno America’. Il lavoro, con il montaggio realizzato da Alessandro Zorio, mostra un apparente ‘nonsense’ dove flash di buio, lapsus di luce e un’altalenante velocità, rappresentano uno stato inconscio di ilare pazzia. Il colpo di scena avviene nell’istante in cui un elemento totalmente estraneo blocca inaspettatamente il flusso fino a quel momento disordinato dei pensieri, riconsegnando la mente al raziocinio e all’inevitabile controllo delle emozioni. Il video si può naturalmente trovare su ‘youtube’.
Il gruppo è formato da Marco Barberis (voce e chitarra), Mattia Iuliano (chitarra e cori), Enrico Barberis (basso) e Mirko Losito (batteria), musicista anche negli ‘MJM’. “Siamo amici da una vita. La sala prove in cui proviamo ora, prima era un luogo di ritrovo e più che suonare avveniva un bellissimo scambio umano, ore di conversazione e soprattutto di silenzi”.
Si raccontano così: “Ci piace molto mischiare musica potente con testi vicini al cantautorato italiano. La musica nel nostro caso è come l’ultimo capitolo di un romanzo, da intendersi come contenitore del significato di tutta quella che è stata la trama prima, ovvero il nostro vissuto. Tutto è stato interiorizzato, metabolizzato e risputato fuori con il suono che più riusciva ad esprimere ogni sensazione. Il suono di ogni band secondo noi dovrebbe nascere prima di tutto da un’esigenza e un’urgenza espressiva fortissima, racchiusa in un insieme molto più ampio di quello dei singoli generi musicali”.
Già in studio per il secondo album, sempre ‘griffato’ (è il caso di dirlo!) Vina Records, in uscita probabilmente il prossimo autunno: “Sarà parecchio diverso dal precedente, c’è una maggiore consapevolezza su quello che vogliamo dire, una sorta di ‘maturità” se vogliamo chiamarla così, sia nei testi che musicalmente. Soprattutto sarà un disco che non strizza l’occhio a nessuno, nel senso… oggi siamo così e tutto quello che abbiamo da dire lo diciamo così perchè ci va così. Probabilmente non piacerà a molti. Amen”.
I concerti degli Invers sono un concentrato di energia, passione e realismo miscelati con un’impetuosità così diretta e travolgente che coinvolge il pubblico in una sorta di catarsi liberatoria, che restituisce alla ‘normalità’ del dopo-live quasi svuotati, più leggeri e al contempo più presenti.
Una band da sentire, da vedere e da provare, che proprio domani pomeriggio suonerà all’Arci Castello, a Lessona. Altre date e news sul sito invers.it
Maria Carola Saccoletto
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