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Le storie di monache e orfane dell’orfanotrofio di Biella rivivono in un libro

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Sarà presentato oggi, alle ore 18.00, presso la Sala conferenze del Museo del Territorio, il volume di Enrica Mossone, “L’orto chiuso – Monache e orfane in un convento di duecentocinquanta anni”, dedicato alla vita dell’Orfanotrofio Ravetti di Biella, un convento, prima monastero poi orfanotrofio, oggi centro di numerose iniziative contro il disagio.

Sarà presentato oggi, alle ore 18.00, presso la Sala conferenze del Museo del Territorio, il volume di Enrica Mossone, “L’orto chiuso – Monache e orfane in un convento di duecentocinquanta anni”, dedicato alla vita dell’Orfanotrofio Ravetti di Biella, un convento, prima monastero poi orfanotrofio, oggi centro di numerose iniziative contro il disagio.

Nelle parole dell’autrice il motivo della scelta di scrivere e pubblicare il volume:

“Fu la visita organizzata da un amico, amministratore della Fondazione Ravetti, a farmi nascere l’idea di scrivere dell’ex Orfanotrofio ed ex convento: ci guidò dalle cantine al tetto, illustrandoci ciò che vedevamo con parole piene d’interesse e ammirazione. Lavori in corso testimoniavano di un’istituzione viva. Scrissi allora un articolo per la Rivista Biellese dal titolo “Per le «figlie povere ed orfane»” uscito nell’ottobre del 2012. Avendo intravisto la possibilità di approfondire l’argomento, decisi di affrontare la lettura dei molti documenti trovati. Così cominciai la ricerca, il cui pilastro sta nel materiale dell’Archivio di Stato e il cui fine é stato indagare sulle vite di chi è vissuto in quell’edificio e sull’evoluzione dell’istituzione nelle varie epoche.

Durante la presentazione, saranno proiettate le foto raccolte durante la ricerca per la pubblicazione del volume.

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