Eventi & Cultura
“Così porterò a Biella la Venere di Botticelli”
Nei prossimi giorni arriverà in città un capolavoro del Rinascimento: La Venere di Botticelli. E’ questo il risultato di una brillante trattativa portata a termine dal maestro Omar Ronda.
Nei prossimi giorni arriverà in città un capolavoro del Rinascimento: La Venere di Botticelli. E’ questo il risultato di una brillante trattativa portata a termine dal maestro Omar Ronda.
Ci racconta come è riuscito ad ottenere dalla soprintendenza il prestito diun’opera di immenso valore come la Venere di Botticelli?
Premetto che la mia storia con la Venere di Botticelli ha inizio tre anni or sono dopo aver realizzato uno studio approfondito sulla figura di Riccardo Gualino, illustre Biellese, grande imprenditore, finanziere, uomo di cultura e raffinato collezionista. La passione per Gualino mi prese dopo aver letto il libro di Pier Francesco Gasparetto: Sogni e soldi. Vita di Riccardo Gualino, una lettura che consiglio a tutti i Biellesi che amano la propria terra e ne vogliono conoscere i grandi protagonisti. In seguito lessi un testo più impegnativo: Riccardo Gualino finanziere e imprenditore scritto dall’economista Claudio Bermond dell’università di Torino. La mia ricerca che consiste in due pdf di oltre 200 pagine mi portò a conoscere gli sterminati interessi di quest’uomo, motore industriale del novecento che diede lavoro in mezzo secolo a oltre un milione di persone. Un vero genio. La cosa che mi sconvolse fu la sua lungimiranza nel campo dell’arte facendolo divenire uno dei più importanti collezionisti al mondo. Gualino raccolse dipinti dal sec. XIII al XVIII tra i quali particolarmente rilevanti risultano alcune tavole di “primitivi” a fondo oro come la Madonna in trono con Bambino e due angeli opera giovanile di Duccio di Boninsegna, già attribuita a Cimabue, stilisticamente affine alla “Madonna Rucellai”, la Vergine dolente e San Giovanni Evangelista di Paolo Veneziano, dallo straordinario fulgore cromatico e l’Ascensione del riminese Giovanni Baronzio (pittore di tradizione giottesca) che era parte di un dossale collocato originariamente nell’altare maggiore della cattedrale di Rimini. Significativa, poi, la presenza di tavole del Quattro e Cinquecento marchigiano, lombardo e toscano (Taddeo di Bartolo, Giovanni Boccati, Nicola di Maestro Antonio d’Ancona, Luca Signorelli, Andrea Solario, Nicolò da Varallo, Ambrogio da Fossano detto Bergognone) e di tele di scuola veneta cinquecentesca tra le quali Marte e Venere con Amore di Paolo Caliari detto il Veronese, di alta qualità esecutiva, che rappresenta una rarità nella produzione dell’artista per via del piccolo formato. La collezione con migliaia di pezzi che spaziava da Cimabue a Manet a decine di Modigliani e altrettanti Matisse raccoglieva un gioiello di immenso valore e fascino, La Venere, una tela di Sandro Botticelli di cm. 174×77 che il grande maestro rinascimentale realizzò nel 1482 quale opera preparatoria per la famosissima Nascita di Venere conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze e visitata da circa due milioni di persone all’anno, opera che Riccardo Gualino donò alla Galleria Sabauda di Torino nel 1930 con altri importantissimi capolavori.
Ma poi come si sono svolti i fatti che la portarono alla Venere?
Era importante far conoscere ai lettori i retroscena che mi portarono a conoscere profondamente la storia di Riccardo Gualino, la costituzione del Centro Studi e Documentazioni Riccardo Gualino del quale sono Presidente, la titolazione della sala conferenze della mia associazione Noi Biellesi al grande imprenditore e gli incontri con gli eredi diretti a Roma che conservano l’immenso archivio dell’illustre Biellese. In questa mia lunga e faticosa ricerca ho frequentato più volte la Galleria Sabauda di Torino per vedere direttamente le opere e per conoscere la direttrice Annamaria Bava che avrebbe potuto darmi importanti informazioni e dati per il mio centro documentazioni. In uno di questi incontri la dottoressa Bava con la Sovrintendente Edith Gabrielli mi chiesero se potessi fare da ponte tra loro e il nipote Riccardo Gualino Jr. a Roma per poter studiare l’immenso archivio delle opere collezionate dal grande mecenate Biellese. Telefonai subito a Roma e malgrado la recalcitrante diffidenza del Gualino Jr. riuscii con grande insistenza a fissate un incontro nella sua casa romana. Una settimana più tardi, con mia moglie Mariella e la dirigenza della sovrintendenza Torinese ero in partenza per Roma dove dedicai alcuni giorni alla scoperta del tesoro di documenti messi a disposizione sia mia che della Galleria Sabauda.
I documenti messi a sua disposizione da Riccardo Gualino Jr. erano molto importanti?
Certamente, molto importanti per me ma importantissimi per la soprintendenza e per la Galleria Sabauda, infatti solo in questo modo si è potuta ricostruire la storia completa, provenienze, documentazioni, bolle di acquisto e doganali, certificazioni e immagini delle opere di inestimabile valore conservate a Torino e donate da Riccardo Gualino nel 1930. In questa occasione, circondati da centinaia di fascicoli magistralmente ordinati mi venne manifestata dalla soprintendente Gabrielli la gratitudine per il mio impegno disinteressato e l’imbarazzo per non sapere in che modo potermi restituire un favore così importante per la Collezione Gualino alla Sabauda. Non ci pensai due volte a chiedere un’attenzione non certo personale ma per tutta la mia città e con candida faccia tosta le dissi…. se proprio mi vuole restituire il favore… presti a Biella la Venere di Botticelli. Dopo qualche istante di imbarazzo la dottoressa Gabrielli mi fece presente che la Venere era in Cina per una grande mostra sul Rinascimento Fiorentino e che al suo ritorno sarebbe stata prestata al Museo del Louvre a Parigi. Risposi che sarebbe stato un bel regalo per la nostra città attanagliata dalla crisi e dalla disoccupazione, un motivo di speranza e magari un segnale per l’inizio di un piccolo rinascimento! La soprintendente sorrise e la cosa finì in questo modo.
E poi cosa successe ?
Passarono quasi sei mesi da quelle giornate a Roma e il mio sogno di portare la Venere a Biella si era spento come tanti sogni in questa città che sta morendo. La settimana scorsa una telefonata, la dottoressa Bava della Galleria Sabauda mi annunciava con la voce commossa che il mio desiderio si sarebbe avverato, la Venere era tornata dalla Cina e poteva venire a Biella. Quasi incredulo chiamai subito il sindaco Gentile al quale sono molto affezionato malgrado la mia avversione per la politica, lo ritengo una persona cordiale e onesta, ma soprattutto capace di affrontare una situazione così importante e delicata. La mattina dopo eravamo a Torino a Palazzo Carignano sede della soprintendenza e ci venne data conferma che tramite un progetto con altre 14 città importanti del Piemonte per prestare opere della Galleria Sabauda fuori Torino la mia richiesta era diventata una realtà. La Venere di Botticelli, il gioiello della Galleria Sabauda sarebbe arrivata a Biella.
Quando vi fu possibile divulgare la notizia ?
Solo martedì 29 nel pomeriggio, dopo la conferenza di Torino a Palazzo Chiablese sede della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte, della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le Province di TO-AT-CN-BI-VC e della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte dove sono andato con il sindaco di Biella Dino Gentile che con immensa gioia ha ringraziato le istituzioni presenti capitanate dal sindaco di Torino Piero Fassino.
Adesso cosa succede, come sarà allestita la sala del Museo del Territorio e quali saranno i tempi della mostra?
Ho avuto l’incarico da Dino Gentile e dall’assessore Andrea Delmastro di curare l’evento e cercherò di creare un allestimento sobrio e funzionale, voglio che lo spettatore si trovi a tu per tu con l’opera con il supporto di un’informazione didattica semplice e diretta. Mi hanno annunciato che non ci sono soldi ma vedrò di fare tutto a costo zero. Il biglietto avrà un prezzo simbolico, credo 5 euro e sarà accessibile a tutti. I tempi sono questi: L’inaugurazione, se non ci saranno intoppi avverrà il 29 di maggio e la chiusura il 7 di settembre, oltre tre mesi.
Come si organizzerà per la comunicazione, pensa che verrà molta gente da fuori Biella?
Mi appoggerò ad un’agenzia di Milano che opera in Italia e all’estero e specializzata in campo artistico. Non sono in grado di fare previsioni sui flussi di visitatori, questa è un’incognita e ha molte varianti. Voglio usare anche la rete e i social network !
Non teme di essere strumentalizzato dalla politica e dagli interessi elettorali dei vari candidati alla direzione cittadina? In passato il sindaco Gentile non le ha dimostrato molta simpatia facendole rimuovere la meravigliosa rotonda di corso Europa.
Come le dicevo prima, non credo nella politica, credo nella buona volontà e nell’intelligenza delle persone, questo evento non è una volgare trovata elettorale, avrei proposto la stessa cosa se sulla sedia da Palazzo Oropa ci fossero seduti Belzebù e tutti i demoni dell’inferno. E’ un’occasione unica che non si è mai verificata e che non si ripeterà mai più per decenni a venire. Se venissi boicottato chiederò ai cittadini di Biella di condannare i colpevoli e cacciarli il più lontano possibile. In quanto alla mia rotonda posso confermare che Dino Gentile non ha fatto nulla per farla rimuovere, ma fui io a chiedere di smontarla in quanto le formelle in plastica, dopo nove anni alle intemperie si erano depolimerizzate e non mi rappresentavano più.
Mi auguro davvero che La Venere ci porti fortuna, il nostro Biellese ne ha davvero bisogno.
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