Circondario
Cinema, riprende la rassegna “In quota: montagne a 360°”
Appuntamento al Verdi con “Le traversiadi. Cinque viaggi (più uno) con gli sci al limite delle Orobie”
CANDELO – Con la proiezione del documentario “Le traversiadi. Cinque viaggi (più uno) con gli sci al limite delle Orobie” riprende la rassegna «In quota: montagne a 360°», il ciclo di pellicole del Cinema Verdi dedicato al cinema che ha per protagonista le terre alte con la partecipazione in qualità di partner del Trento Film Festival.
La rassegna, nata nel 2023 per festeggiare i 150 anni del Cai Biella, quest’anno vede il patrocinio oltre che dell’Associazione Montagna amica, quello dell’Apd Pietro Micca e della sezione di Trivero sempre del Club alpino italiano. Le traversiadi saranno proiettate mercoledì 10 gennaio alle 21 alla presenza in sala del regista Alberto Valtellina, fotografo dal 1985, dal 1990 produttore, regista, montatore, grafico, organizzatore di programmi e rassegne cinematografiche.
Le traversiadi
Nella primavera del 2018, Maurizio Panseri e Marco Cardullo, ripetono per la quinta volta un’impresa improba, ben nota nell’ambito dello sci alpinismo bergamasco: attraversare le Alpi Orobie, da Varenna (provincia di Lecco, sulle sponde del lago di Como) a Carona di Valtellina (Sondrio), sulla scia dei pionieri Angelo Gherardi, Franco Maestrini e Giuliano Dellavite, che mapparono in nove giorni quello stesso percorso nel maggio del 1971. Un’avventura considerata impossibile, tra sci di fondo, rampicate, discese sulla neve e pernottamenti di fortuna, per un totale di circa 180 chilometri. Un omaggio allo spirito di scoperta dell’autentico sciatore alpinista, che nella montagna cerca non solo la realizzazione di un percorso, la tacca da aggiungere a una serie di record personali. Soprattutto però l’esperienza della condivisione fraterna nella natura, sia di alcune scomodità e avversità, come il tempo ostile, il peso degli zaini, gli imprevisti della sistemazione nei rifugi, sia delle gioie della sciata «perfetta» su una neve immacolata e il conforto di momenti semplici ma essenziali con le soste tecniche e alimentari.
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