Biscottificio Cervo è rimasto solo uno dei sei dipendenti

Biscottificio Cervo è rimasto solo uno dei sei dipendenti

Entro il 22 settembre, a due mesi dalla richiesta di concordato preventivo, verrà presentato il piano concordatario per il salvataggio del Biscottificio Cervo di Chiavazza, uno dei simboli del territorio. Per quanto riguarda l’attività produttiva, la stessa riprenderà a settembre attraverso una nuova società affittuaria dell’azienda. L’altro problema è rappresentato dalla sorte dei dipendenti: dei sei lavoratori in organico, cinque infatti sono stati licenziati e attualmente il solo rimasto è un impiegato amministrativo. Da segnalare che oltre alla chiusura dello spaccio di via della Vittoria – tra l’altro completamente rimodernato nel giugno dello scorso anno – anche l’attività del laboratorio in questi giorni è ferma in concomitanza della chiusura estiva. Se la produzione è destinata a riprendere, la riapertura dello spaccio non è al momento prevista.
La notizia della crisi di uno dei simboli gastronomici del territorio, conosciuto da tutti per la sua produzione di alta qualità, ha suscitato molto interesse come dimostrano i commenti apparsi sui siti on line che nei giorni scorsi hanno ripreso la notizia pubblicata sullo scorso numero.
Come recita il sito aziendale, la storia del Biscottificio Cervo è la storia di una famiglia da oltre un secolo innamorata del proprio lavoro, che interpreta con passione ed entusiasmo. Il fondatore dell’attività della famiglia Gamba nell’arte panificatrice e pasticcera fu Annibale Gamba che, nei primi del ‘900, gestiva a Chiavazza, ancor oggi sede dell’azienda, un panificio e una pasticceria artigianale molto conosciuta che nel corso dei decenni successivi venne ingrandita fino a livello di un vero e proprio stabilimento.

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