Biella
“Vi racconto la vera storia dei testimoni allontanati dal cacciatore”
Il cacciatore che spara in aria per allontanare due testimoni di Geova a Viverone? E’ andata un po’ diversamente. A sostenerlo è Guido Dellarovere
La vicenda del cacciatore denunciato con l’accusa di aver allontanato due testimoni di Geova sparando per aria, a Viverone? E’ andata un po’ diversamente rispetto alla versione riportata dai media. A sostenerlo è Guido Dellarovere, presidente provinciale della Federazione dei Cacciatori (Fidc), che a quanto accaduto a Viverone ha dedicato un lungo post sul suo blog, “Il dardo”.
“Lunghi articoli, titoloni fatti ad arte, condivisioni sul web e un’esposizione mediatica degna di miglior causa. Tutto per dare risalto ad un evento che, nella realtà, non ha avuto l’epilogo riportato dalla carta stampata e poi ripreso dai vari social – esordisce -. Mi riferisco a quanto successo nei giorni scorsi a Viverone dove, leggendo cosa hanno riportato i media, sembrerebbe che un cacciatore stanco per le scampanellate di alcuni testimoni di Geova, avrebbe imbracciato il fucile sparando in aria alcuni colpi, allo scopo di allontanarli”.
“Viverone, ecco com’è andata davvero”
Dellarovere ci tiene dunque a raccontare la versione dei fatti giunta a lui personalmente: “A prescindere dall’insistenza e il disturbo arrecato da queste persone, ci tengo a raccontare la reale dinamica dei fatti, frutto della ricostruzione del cacciatore con il quale ho parlato a lungo. E che mi ha raccontato che stava tornando da una battuta di caccia, accompagnato dal suo ausiliario e, arrivato in prossimità della propria abitazione in aperta campagna, si è trovato i due predicatori nei pressi del suo cancello di casa. Per paura che il cane in qualche modo potesse infastidire o peggio aggredire i due soggetti, li ha invitati ad andarsene. In tutta risposta questi hanno continuato a mantenere la propria posizione, parlando, parlando e parlando… Nel frattempo il cane, come avviene spesso, ha iniziato ad allontanarsi senza ascoltare il richiamo del padrone. Come consuetudine quando il cane non risponde al richiamo, l’uomo ha provato a riprendere la sua attenzione, sparando dei colpi a salve in aria. Un comportamento diffuso e noto a tutti i cacciatori. E così il cacciatore, con oltre 50 licenze di caccia, in tanti anni d’esperienza, ha fatto. Nessuna minaccia e soprattutto nessuna intenzione di spaventare i predicatori, i quali invece da persone con idee anti-caccia hanno preso la palla al balzo e strumentalizzando la situazione, creando un “caso”.
“La vera vittima della situazione è il cacciatore”
“E’ davvero impossibile, o quasi, pensare che ci sia un minimo di veridicità in quanto letto sui giornali – continua Dellarovere -. Mai e poi mai un cacciatore, soprattutto se esperto e di lungo corso, rischierebbe il porto d’armi o peggio per proposte religiose più o meno noiose. Sono quindi certo che la versione che tanto successo mediatico ha riscontrato sia, in realtà, infondata. Ovviamente non sono un giudice né posso leggere nel cuore del mio amico cacciatore, ma dopo averlo più volte ascoltato, credo proprio sia lui la vittima della situazione. E non certo i due testimoni di Geova”.
Quest’ultima osservazione genera perplessità, dato che probabilmente chiunque si sarebbe comprensibilmente spaventato e sentito minacciato vedendo qualcuno sparare un colpo per aria.
“La verità trionferà, mi auguro di vederti presto nuovamente con la doppietta in spalla”
In ogni caso, nei confronti del cacciatore è scattata la denuncia da parte dei carabinieri e ora la palla passerà alla magistratura.
“La vicenda da mediatica è ora diventata giudiziaria . scrive Dellarovere a questo proposito -, con ritiro del porto d’armi. La giustizia farà il suo corso, ma con che tempi? Sono certo che alla fine il cacciatore (72 anni) vedrà riconosciute le sue ragioni e la bontà della sua ricostruzione dei fatti. Mi addolora, però, il fatto che probabilmente avrà perso le sue ultime occasioni di vivere le stagioni venatorie. Rivolgo quindi un messaggio direttamente all’amico cacciatore, che rappresenta un appello al buon senso ed ai valori della caccia che da generazioni coltiviamo e tramandiamo: “Sono certo della bontà del tuo comportamento, forse ingenuo ma proprio per questo genuino, autentico. La giustizia farà il suo corso. Dobbiamo avere fiducia, anche se fino ad oggi prevale la versione dei fatti addomesticata e falsata. La verità trionferà. Mi auguro di vederti nuovamente a solcare i sentieri della nostra pianura biellese con la doppietta in spalla. E di vederti presto””.
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Giuliofox
25 Gennaio 2023 at 14:21
Speriamo che la persona faccia valere le sue ragioni in questo mondo ormai capovolto come un calzino…
Mauro
6 Aprile 2023 at 20:49
Tutta la mia solidarietà a questa persona e tutta la mia non solidarietà verso gli altri due.
Portare la Parola con metodi fastidiosi…e se stava tornando a casa avrà avuto il diritto di fare quello che stava facendo?
C’è che c’è una sete di fare notizia…e poi la Parola non si porta per citofoni perché quella è una roba noiosa, una grandissima mancanza di rispetto dettata da una maniera insistente e sì, sono venuti anche da me e sono durati due minuti nemmeno e stavano già diventando amici cercando di entrare nel corridoio del condominio.
Prima di giudicare una persona che si stava onestamente e dignitosamente facendo i fatti suoi, perché un po’ di sale in zucca non lo si mette al posto di inquisire una persona? Che se si dicesse la metà soltanto di sti predicatori sarebbe solo giusto e la gente dormirebbe tanto di mattina quanto quando è per suo diritto nel letto.
Si dice “Venga il Tuo Regno”, ma non così.
Tutta la mia solidarietà ad una persona che non conosco perché sì, ho il mio Credo e sono cattolico e mai mi permetterei di mettere in prima pagina un fatto dopo che qualcuno stava soltanto facendo una cosa tra l’altro che non dava fastidio a nessuno.
Su! Chi porta la Parola non usa il primo appiglio per aprire casi…e così vi auguro dal profondo una buona e Santa Pasqua ed a te amico che ti facevi i fatti tuoi…stai tranquillo che l’onestà non è sempre veloce…ma arriva come tutto per tutti.
Buona Pasqua!
Mauro Di Vito
6 Aprile 2023 at 21:09
Tutta la mia solidarietà a questa persona che non stava facendo altro che farsi la sua vita con un qualcosa che non dava fastidio a nessuno.
Io mi chiedo se sia giusto inquisire così una persona solo perché fa notizia e credo sia davvero triste.
Portare la Parola sì ma non così, non certo cogliendo la prima possibilità ben fatta per dare inizio ad un caso che poi mi chiedo cosa ci facessero lí, proprio lí in quel preciso momento. Un conto è in città ma anche lì la gente non vorrebbe essere disturbata da loro, perché sì è giusto esprimersi ma non così in maniera invadente perché sono venuti anche da me e non sono durati due minuti, hanno cercato di fare gli amici, entrare nel corridoio del condominio ma poi hanno visto che non era aria e sono spariti in un secondo anzi di meno. A te che hai avuto grande risalto auguro una buona Pasqua ed a chi alla prima occasione apre casi invece espongo il mio pensiero che crede che non sia così coerente portare la Parola e creare casi giusto perché così fa notizia. Buona Pasqua!