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Truffa pellet: magazzino svuotato, carabinieri sulle tracce del malvivente

Truffa pellet, probabilmente l’indagine è a una svolta dopo le denunce di decine di famiglie rimaste al freddo tra bassa Valsesia e Biellese

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COSSATO – Truffa pellet, probabilmente l’indagine è a una svolta. Dopo le denunce di decine di famiglie rimaste al freddo tra la bassa Valsesia e il Biellese orientale, sono partite le indagini dei carabinieri che stanno raccogliendo i primi riscontri.

Truffa pellet: dietro ci sarebbe un “professionista”

I militari dell’Arma hanno collegato la persona che sta dietro la truffa del pellet a un soggetto che alle spalle aveva già altri casi di raggiri, ma in altri ambiti merceologici. Un professionista del settore, insomma.

C’è un preciso filone di indagine che ha individuato il truffatore. Del resto, sono stati anche gli stessi truffati nei giorni scorsi a riconoscerlo tramite una foto segnaletica, anche se risale a qualche anno fa. Tutti infatti avevano incontrato di persona il falso venditore concludendo l’accordo per la fornitura di pellet utile ad affrontare l’inverno.

Forniva identità fasulle

L’uomo, che sembra abbia operato a cavallo tra Lombardia e Piemonte, ha fornito sempre identità diverse, ad alcuni clienti ha detto di chiamarsi Lorenzo, ad altri Daniele. Tutte identità fasulle.

Sono state almeno una settantina circa le famiglie nella zona tra Roasio, Gattinara, Brusnengo, fino ai confini con il Biellese a rivolgersi ai carabinieri, non prima di aver effettuato alcuni controlli. Hanno vestito i panni degli investigatori e hanno fatto delle scoperte interessanti.

La partita Iva della rivendita di pellet infatti corrispondeva a una azienda pubblicitaria con sede a Milano che sarebbe stata coinvolta in truffe in un altro settore.

Indagini in mano ai carabinieri di Gattinara

I carabinieri di Gattinara stanno portando avanti le indagini del caso, le denunce ci sono e le indicazioni non mancano di certo. Oltre una sessantina di famiglie avevano infatti acquistato il pellet da questo fantomatico “Lorenzo” a prezzi anche vantaggiosi. Tutti avevano pagato la caparra, molti avevano versato, come d’accordi, tre giorni prima della presunta consegna anche la restante parte della somma pattuita. Poi il venditore era sparito, prima aveva iniziato ad accampare alcune scuse: il lutto che aveva colpito l’autotrasportatore, un suo lutto in famiglia. Poi a un certo punto il telefono è stato staccato e i clienti sono rimasti senza fornitura.

I locali del magazzino erano stati completamente svuotati

Le persone raggirate si sono organizzate anche con un gruppo WhatsApp per condividere più informazioni possibili, qualcuno è tornato anche nel magazzino di Gattinara dove si era recato per l’acquisto del pellet. E c’è stata la conferma che si trattava di una vera truffa: i locali infatti erano completamente vuoti, all’interno non era rimasto più neppure un sacco di pellet.

Il falso venditore potrebbe aver incassato almeno 60mila euro

Le truffe vanno dai 600 euro ai 3000 euro, a seconda degli ordini che erano stati fatti. Si ipotizza che la cifra intascata dal falso venditore possa aggirarsi almeno attorno ai 60mila euro, ma sicuramente è un numero in difetto.

Ai truffati non è restato altro che fare denuncia e sperare che le forze dell’ordine possano raccogliere più prove possibili per cercare almeno di fermare questo individuo. Inoltre è stata fatta una segnalazione anche a “Striscia la notizia”, il Tg satirico ormai specializzato nell’andare a scovare i truffatori.

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