Cronaca
Trovato senza vita in casa, era morto da giorni
Trovato senza vita in casa, era morto da giorni
Era morto ormai da diversi giorni quando i vicini, allarmati dalla sua assenza prolungata e dall’odore che arrivava dal suo appartamento, hanno lanciato l’allarme.
Non c’era più niente da fare per Maurizio Bocca, 72enne residente in città. Quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono entrati nel suo alloggio, lo hanno trovato ormai privo di vita, accasciato sul tavolo della cucina. Probabilmente gli è stato fatale un malore improvviso. Le condizioni in cui versava purtroppo non lasciavano molti dubbi sul fatto che fosse lì ormai da almeno una decina di giorni. Inutile, dunque, l’intervento del 118. Il medico ha potuto soltanto constatarne il decesso.
Non era sposato e non aveva figli, Maurizio Bocca. Ed è morto solo.
Ieri mattina gli amici e i parenti gli hanno detto addio al cimitero di Biella, durante la benedizione della salma.
Bocca era un personaggio molto conosciuto. Viveva da una vita in via Dal Pozzo, al primo piano del palazzo in cui la sua esistenza ha avuto fine. Uomo taciturno, ma di grande cultura e raffinata intelligenza, amava molto leggere e studiare. Era un grande amante della fotografia, oltre che dell’egittologia, sua grande passione. Negli anni ‘70 era stato tra i soci del CineClub di Biella.
Il suo amore per il sapere faceva sì che fosse una presenza praticamente fissa alla biblioteca civica di Biella, dove trascorreva molte delle sue giornate ed era ormai di casa.
La sua famiglia, originaria della Valle Cervo, è una delle più note della città. Il padre Carlo, mancato una ventina di anni fa, era una figura di riferimento sia da un punto di vista professionale – era un famoso avvocato – che da un punto di vista culturale.
“Negli ultimi mesi, Maurizio si era lasciato un po’ andare”, afferma chi lo conosceva. L’ultimo periodo della sua vita e le circostanze della sua scomparsa, però, non devono trarre in inganno. Maurizio Bocca era un uomo speciale.
«Era una persona senza dubbio particolare – conferma l’amico Andrea Cavallo -, ma di grandissima cultura e sensibilità. Una persona forse poco adatta per la nostra società, purtroppo. Aveva una bellissima biblioteca di montagna e si interessava di tutto. La notizia della sua scomparsa mi ha commosso, non doveva finire così».
red.cr.
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