Cronaca
Trovata nel Vercellese Biellese ricercata per reati di lesioni e minacce, voleva uccidere l’ex marito
BIELLA – Ricercata dalla giustizia, è stata trovata nel Vercellese. Martedì scorso la Polizia di Stato ha eseguito due ordini di carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica di Vercelli nei confronti di un uomo e di una donna. Quest’ultima, di cinquant’anni, è biellese.
Nello specifico gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, a seguito di un ordine di carcerazione emesso nei confronti della donna, condannata in via definitiva a 6 mesi di reclusione per i reati di lesioni e minacce, hanno iniziato una serrata attività di indagine finalizzata a localizzarla.
Dopo alcune ricerche, la donna, che da tempo aveva fatto perdere le proprie tracce, è stata individuata all’interno di un casolare di Borgo Vercelli.
Da ulteriori accertamenti, gli uomini della “Catturandi” hanno avuto certezza che, all’interno del medesimo casolare, era nascosto un uomo, di nazionalità marocchina, che nel dicembre dello scorso anno era stato condannato in via definitiva alla pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, oltre che alla multa di 10mila euro, per una serie innumerevoli di reati posti in essere dal 2013 al 2019.
Fatta irruzione nel casolare, gli agenti effettivamente hanno rintracciato e bloccato la donna e l’uomo, un cinquantaduenne irregolare sul territorio nazionale, fidanzati da diverso tempo.
La storia criminale della cinquantenne era iniziata nel 1998, quando era stata condannata per la detenzione di sostanze stupefacenti.
Nel tempo la stessa, dopo mesi di ingiurie e molestie, aveva percosso il vicino di casa causandogli lesioni guaribili in alcuni giorni. Si era poi era responsabile di una serie di violenze nei confronti dell’ex marito, culminate in un episodio in cui era arrivata a ferirlo con un oggetto contundente lanciatogli in fronte e a minacciare di ucciderlo con un coltello; il tutto alla presenza dei figli minori nei confronti dei quali si era inoltre resa responsabile di aver eluso il provvedimento del giudice sul loro mantenimento.
La storia criminale del marocchino invece è costellata di reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.
Dopo una serie di furti ai danni di connazionali, viene arrestato una prima volta nel 2013 per spaccio di sostanze stupefacenti; appena scarcerato, nel 2014, viene nuovamente arrestato poiché trovato in possesso di quasi un chilo di hashish.
Scarcerato, si dedica nuovamente alla commissione di reati contro il patrimonio.
Oltre all’arresto della coppia, il marocchino è stato anche indagato in stato di libertà per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente poiché all’interno dell’appartamento, sottoposto a perquisizione, sono state rinvenute e sequestrate quattro piante di marijuana, coltivate dall’uomo e finalizzate a produrre sostanza stupefacente da commercializzare.
Dopo gli atti di rito, i due sono stati associati presso la locale casa circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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