Cronaca
Tre etti di tritolo per far brillare gli ordigni bellici rinvenuti da un escursionista a Tavigliano
TAVIGLIANO – Tre etti di tritolo per far brillare gli ordigni bellici riemersi da un lontano passato in Valle Cervo.
Martedì mattina gli artificieri hanno fatto esplodere le tre granate da mortaio risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale trovate nei giorni scorsi a Tavigliano, in località Selle di Pratetto.
A occuparsi delle operazioni sono stati i militari del 32° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Taurinense. Giunti nel Biellese, si sono recati presso l’area in questione, che già nei giorni precedenti era stata ben delimitata, recintata e interdetta al transito dai carabinieri della stazione di Andorno Micca. Una decisione, quella di “blindare” la zona – così come quella di mantenere la località segreta fino all’intervento dei guastatori – presa per precauzione, per evitare che persone ignare o semplicemente curiose potessero avvicinarsi e ritrovarsi accidentalmente in pericolo.
Considerato che si trattava di residuati bellici ormai fermi da quasi ottant’anni, gli specialisti provenienti da Torino hanno preferito non spostarli per trasportarli altrove, ma farli brillare direttamente sul posto, un’area isolata e di campagna adatta allo scopo.
Piazzate le due cariche di tritolo da 150 grammi ciascuna, i militari hanno completato l’intervento e fatto esplodere in sicurezza i tre ordigni, che erano stati scoperti la scorsa settimana da un privato cittadino durante una passeggiata.
Inesplose e di fabbricazione italiana, le granate si trovavano in mezzo alla boscaglia. Intuendo di cosa potesse trattarsi, l’escursionista aveva immediatamente segnalato la situazione alle forze dell’ordine. Sul luogo del ritrovamento erano quindi intervenuti i carabinieri della stazione di Andorno Micca, che avevano provveduto a sgomberare l’area circostante e a predisporre un cordone di sicurezza, in modo che nessuno si avvicinasse accidentalmente.
Non è la prima volta che nel Biellese tornano a galla residuati bellici risalenti all’ultimo grande conflitto globale e, in particolare, al periodo dell’occupazione tedesca. In questo caso potrebbe trattarsi di armi in dotazione ai partigiani che, negli ultimi anni della guerra, anche in Valle Cervo si opponevano alle forze nazifasciste.
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