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Biella

Traffico di droga: cinque persone in carcere e 45 chili di stupefacente sequestrati

Si rifornivano di grandi quantità di stupefacente nel Torinese e lo smerciavano nel Biellese

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Traffico di droga

Maxi operazione della Guardia di finanza di Biella: smantellata un banda dedita al traffico di droga. Il bilancio dell’operazione, denominata “T-Rex” dai militari del comando di via Addis Abeba, è di cinque persone condotte in carcere e di una con obbligo di firma e di dimora. Le indagini hanno portato al sequestro di circa 45 chili di droga e di oltre 100mila euro in contanti.

Traffico di droga, la Finanza e la Procura smantellano la banda che operava nel Biellese

Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, sono stati presentati i risultati di una lunga e complessa operazione che ha portato a smantellare un sodalizio criminale che smerciava ingenti quantità di stupefacente.

“È doveroso premettere che, in base alla normativa vigente a tutela della presunzione di innocenza, le misure cautelari applicate nei confronti dei soggetti indagati, sono state adottate in fase di indagine preliminare e quindi non implicano alcun accertamento definitivo della loro responsabilità” ha esordito il procuratore della repubblica, Teresa Angela Camelio, presente alla conferenza stampa insieme al colonnello Cesare Maragoni, comandante delle Fiamme gialle biellesi, e al sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri, titolare dell’inchiesta.

Il riferimento è all’epilogo dell’operazione, che si è conclusa con la richiesta e l’esecuzione di cinque misure cautelari in carcere e di una sesta più leggera, che prevede nei confronti dell’indagato l’obbligo di dimora e di firma.

Operazione “T-Rex”: arresti e maxi sequestri

Il Nucleo di polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Biella, in collaborazione con i militari della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Biella, che ha sin dall’inizio coordinato le indagini, ha portato a termine un’articolata e complessa indagine di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti di natura alcaloide, oppiacea e cannabinoide, attuata in territorio biellese quanto
alle cessioni e torinese per gli approvvigionamenti.

L’attività di indagine ha portato al sequestro di 22,812 chili di hashish, 21,352 di marijuana e 839,47 grammi di cocaina, oltre a 102.120 euro di denaro contante.

Su richiesta del pubblico ministero che coordina le indagini, inoltre, il giudice per le indagini preliminari di Biella ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 indagati e l’obbligo di dimora cumulato con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un sesto responsabile.

L’avvio delle indagini nell’aprile del 2023

Le indagini hanno preso spunto dall’arresto in flagranza di reato, nell’aprile 2023, di un uomo nei cui confronti, su disposizione del Pm titolare dell’inchiesta, era stata disposta una perquisizione nell’ambito di una indagine per truffa e riciclaggio.

Nel corso delle operazioni furono rinvenuti 950 grammi di hashish, 1.100 grammi di marijuana e 103 grammi di cocaina.

Il soggetto chiese e ottenne di patteggiare.

Ai finanzieri non sfuggì la presumile esistenza di una strutturata e continuativa attività di spaccio, considerato il significativo volume d’affari realizzato dall’uomo arrestato. Nel corso dell’interrogatorio, infatti, affermò che “1 kg di marijuana lo compravo a 6.000 e lo rivendevo a 8.000; 1 kg di hashish lo compravo a 4.800 e lo rivendevo a 6.000; 100 grammi di coca li compravo a 6.000 e li rivendevo a 8.000,00”. Apparve quindi immediatamente utile intraprendere ulteriori approfondimenti investigativi. Anche e soprattutto arrivare a individuare altri soggetti che certamente avevano assistito e coadiuvato l’originario indagato, ma anche per consentire la puntuale ricostruzione degli acquisti, della messa in vendita, del rifornimento e dello stoccaggio dello stupefacente poi ceduto nelle singole condotte
di spaccio.

La nuova indagine per traffico di droga

La Procura della Repubblica aprì, pertanto, un altro procedimento relativo alle attività illecite condotte da un uomo dimorante nel Biellese.
Le investigazioni, protrattesi per oltre 6 mesi, permisero di ricostruire il suo modus operandi di questo secondo indagato che, avvalendosi anche della collaborazione di parenti stretti, aveva organizzato un florido mercato per la vendita di diverse tipologie di sostanza stupefacente (hashish, marijuana e cocaina).

A quel punto, una mirata attività di osservazione e pedinamento (anche con GPS), ha permesso di riscontrare in prima battuta gli spostamenti verso i luoghi dello spaccio fuori provincia e, successivamente, attraverso l’intercettazione di comunicazioni e conversazioni telefoniche e ambientali, di stabilire l’effettivo collegamento con ulteriori soggetti a vario titolo coinvolti, individuando la tipologia di contributo fornito.

L’arresto, le perquisizioni, i primi sequestri e un nuovo passo in avanti: l’individuazione del fornitore

È proprio in occasione del viaggio di rifornimento del 25 maggio a Torino che l’uomo è stato colto in flagranza di reato e tratto in arresto in relazione al carico di 105 grammi di cocaina (peraltro nello stesso luogo in cui il primo individuo da cui era partito il primo procedimento aveva eseguito il carico nell’aprile 2023; carico poi sequestrato una volta giunto nel Biellese).

Le perquisizioni estese alla sua abitazione hanno permesso di rinvenire ulteriori 1.150 grammi di hashish, 1.380 di marijuana e poco meno di 10.000 euro in contanti. Nel corso dell’operazione sono stati raccolti elementi che hanno consentito anche di identificare il fornitore dello stupefacente, un cinquantenne gravitante nel Torinese.
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La scoperta della “mente” che organizzava il traffico di droga: un uomo emigrato in Asia dopo diversi anni trascorsi nel Biellese

Nel frattempo, dalle indagini è emersa la presenza di un soggetto che rivestiva un ruolo apicale, in grado di gestire l’intero traffico di stupefacenti anche dall’estero.

Ai primi del mese di luglio, quest’ultimo è stato identificato quale promotore e organizzatore dell’illecita attività di procacciamento: dopo alcuni anni passati nel Biellese, l’uomo era emigrato verso un paese extraeuropeo, in Asia, mantenendo costanti rapporti con gli indagati.
Nei successivi giorni quest’ultimo e il suo braccio destro, entrambi gravitanti nel Torinese, hanno mantenuto strettissimi contatti tanto da pianificare un acquisto di un ingente quantitativo di stupefacente.

L’arresto del “braccio destro”

L’attività costante di monitoraggio e l’attività tecnica in corso hanno permesso ai finanzieri, il 16 luglio, di procedere all’arresto in flagranza del braccio destro del promotore, trovato in possesso di 16,4 kg di hashish, 17,8 kg di marijuana, 630 grammi di cocaina e 79.000 euro in contanti.

Con l’arresto del “braccio destro”, tuttavia, si concretizzava il pericolo che il promotore dell’attività, poiché appunto dimorante in un Paese extraeuropeo, potesse darsi alla fuga. Così, su disposizione del pubblico ministero titolare del procedimento, è stato sottoposto a
fermo di indiziato di delitto.

Senza soluzione di continuità i finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Biella e i militari della sezione di polizia giudiziaria della Procura, hanno proceduto all’esecuzione di ulteriori perquisizioni nei confronti dell’uomo e della compagna, gravitanti nel Biellese, conclusesi con l’arresto del primo, trovato in possesso di 4,3 kg di hashish, 1 kg di marijuana e 2.185 euro.

Le misure cautelari

Gli ulteriori elementi, raccolti nel corso delle lunghe e complesse attività d’indagine, hanno consentito al magistrato titolare dell’inchiesta di chiedere al Gip presso il tribunale di Biella l’emissione di provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti i presunti responsabili dei traffici illeciti. Condividendo le ipotesi investigative, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque indagati e l’obbligo di dimora cumulato con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un sesto responsabile.

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