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Cronaca

Tempio degli orrori, nessuno sconto per i responsabili

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Il Codacons (Comitato dei consumatori) ha diffuso un durissimo comunicato sulla vicenda del tempio crematorio. Leggi anche Richiesta danni per milioni

“Le indagini svolte presso il laboratorio di genetica forense di Orbassano – si legge nella nota – hanno dimostrato, contrariamente a quanto sostenuto nella richiesta di archiviazione formulata dalla procura della Repubblica per eliminare dal processo tutti i potenziali soggetti lesi dai reati, che l’estrazione e la tipizzazione del DNA sono possibili perché sono state ottenute in un significativo campione di urne. Non solo. In un’urna è stata trovata un’intera protesi dentaria e in un’altra, addirittura del 2017, è stato trovato un doppio profilo genetico, prova inconfutabile della pratica della cremazioni multiple, già seguita evidentemente da quella data.

“Non è ammissibile – continua il Codacons – che ai responsabili di tali gravissimi delitti contro la pietà dei defunti siano fatti facili sconti e non comprendiamo questa larvata ostilità che ci pare di cogliere verso le vittime o i loro legali. Respingiamo al mittente l’accusa di speculazione, che fin dall’inizio è stata brandita come una clava per scoraggiare i nostri assistiti. Codacons da sempre promuove azioni collettive e leggere in questo una finalità lucrativa fino al punto di illazionare la manipolazione delle prove (che “non convincono”) non è e non sarà consentito a nessuno!

“Parlare poi di rischio prescrizione o “sconvenienza” dei processi con centinaia di vittime – continua la nota –  non ha alcun senso e ci sembra pure una grave disinformazione. In questa vicenda i fatti sono recenti e con le nuove norme questo rischio non c’è e il solo fatto di annunciarlo ci pare errato e pure moralmente discutibile. Le vittime si tutelano facendo i processi, non dicendo loro “di stare a casa”, come sostanzialmente è stato detto a chi invece soffre, tormentato dal pensiero di come sia stato trattato il proprio caro prima e durante la cremazione e in quale discarica possa essere finito!
“Alla Procura – aggiunge il Codacons – ci permettiamo di ricordare che se è certamente diritto degli indagati e degli imputati a seconda delle fasi richiedere riti alternativi è però il PM a prestare il consenso. Sarà poi il Giudice a valutare la corretta qualificazione giuridica dei fatti e la congruità della pena concordata. Ed alla luce delle nuove prove scientifiche, così non è, così non può essere, spostando la data di inizio contestazioni a due anni prima, con il coinvolgimento di almeno un migliaio di famiglie in più. L’esercizio dell’azione penale, la cui esclusività la procuratrice rivendica, non significa discrezionalità assoluta e tanto meno arbitrarietà, non essendo condivisibile agevolare patteggiamenti per evitare processi scomodi (con tante parti offese) e tantomeno complessi (con prove scientifiche da acquisire) se ciò si traduce in una maggiore tutela delle vittime e più adeguate pene per chi ha confessato la cremazione seriale di bare e il vilipendio sistematico di cadaveri.
“Per tali motivi – conclude il comitato –  i legali Codacons, nello spirito di collaborazione con l’autorità inquirente che li ha fin qui contraddistinti, invocano una posizione della Procura più sensibile al dolore e pretesa di giustizia delle famiglie, e dagli organi di stampa un più equilibrato rispetto dei ruoli processuali tutti”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Valerio Marangon

    8 Luglio 2019 at 15:51

    Vergogna!!!
    Devono pagare, per avere commesso un’ atrocità verso i defunti e le loro famiglie.

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