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Cronaca

Tempio crematorio: ogni giorno piango su un’urna, non so chi ci sia dentro ma chiunque ci sia non voglio che si senta solo

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BIELLA – Be’, cinque anni… Cinque anni passano in fretta. Cinque anni volano. Ma noi? Già da due anni e per tutta la vita parleremo, guarderemo un’urna che ormai non riconosciamo più. Dentro dovrebbe esserci una zia, una mamma, una sorella, una suocera, una nonna. E invece… Non sappiamo neanche noi chi ci sia lì dentro…

Una cosa è certa: noi continuiamo a tenere compagnia a quest’urna posta in casa, nella sua camera. Magari parleremo con un estranea. Racconteremo i nostri problemi e le nostre felicità ad un perfetto estraneo. Ma noi continueremo a farlo, perché è giusto così. Perché chi c’è lì dentro non ha colpa se ha scelto la cremazione. E se noi abbiamo scelto loro per cremarli…

Noi una coscienza ce l’abbiamo e noi vogliamo che chi c’è lì dentro non soffra di solitudine, solo perché non sappiamo chi sia. Solo perché qualcuno li ha bruciati tutti insieme.

Noi ci sentiamo morire ogni volta che guardiamo quell’urna, e per cinque anni noi festeggeremo con la nostra cara parente per ogni giorno che loro passeranno in carcere. Cinque anni. Solo cinque anni.

Noi tutti fino al giorno della nostra morte invece parleremo con il parente di qualcun altro sperando che la nostra amata venga trattata come noi trattiamo la nostra urna in casa. Ci auguriamo solo che lei non sia stata messa in una soffitta in un angolo solo perché non si sa chi ci sia lì dentro.

Lettera firmata

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