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Cronaca

Si sente male ma trovarlo è un’impresa

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Si sente male ma trovarlo è un’impresa. Un soccorso persona particolarmente difficile.

La telefonata in lacrime al 118

“Venite, il mio compagno sta male. È diabetico”. Era in lacrime la donna che giovedì sera ha chiamato il 118 per chiedere aiuto. Aiuto che non è stato facile darle, perché il personale sanitario ha faticato parecchio a individuare sia lei che l’uomo. Tanto che a un certo punto si è addirittura pensato ad uno scherzo. In realtà era tutto vero. L’uomo stava male e, una volta rintracciato, è stato portato all’ospedale.
Le difficoltà dei soccorritori
Al telefono con l’operatore del 118 di Novara, la donna aveva detto di trovarsi all’Hotel Tina di via Matteotti, a Cossato. Giunti sul posto, però, i sanitari non hanno trovato traccia né di lei, né dell’uomo che stava male: nessuno aveva telefonato dall’albergo. La centrale di Novara ha quindi coinvolto il 112. I militari hanno rintracciato l’utenza telefonica: la chiamata era stata effettuata da una cabina poco distante, in via Maffei.
Nel corso delle ricerche effettuate subito dopo nella zona, un passante ha confermato ai militari che poco prima una donna aveva utilizzato la cabina telefonica.

Il ritrovamento

Poco dopo carabinieri e 118 hanno finalmente trovato l’uomo in difficoltà: era accasciato a terra poco distante. Si trattava di un 54enne residente in provincia di Novara. È stata quindi rintracciata anche la compagna, una 39enne novarese. È stata lei a spiegare che il 54enne – diabetico – si era sentito male dopo aver bevuto degli alcolici nel corso della serata. Finalmente soccorso, è stato quindi accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale “Degli Infermi”. Fortunatamente non era in gravi condizioni.

Il malinteso dell’albergo

A spiegare il qui pro quo iniziale, è proprio la signora Rita, socia dell’Hotel Tina.
«Il signore – ha confermato – aveva effettivamente prenotato una stanza da noi. Però, quando è arrivato il 118 a chiederci se qualcuno si fosse sentito male nello stabile, abbiamo pensato a un equivoco perché nessuno aveva chiamato usando il nostro telefono. Inoltre quell’uomo non sembrava avere problemi. Era rientrato pochi minuti prima. Barcollava un po’, ma appariva sereno e tranquillo. Aveva solo detto di essere stanco. Quindi si era seduto su una poltroncina nella hall e si era addormentato lì. Noi non sapevamo cosa fosse successo in precedenza, anche perché la compagna qui non era stata. Dunque quando è arrivato il 118 non abbiamo pensato a lui. A noi non risultava nessuno che stesse male, ma per scrupolo ho fatto il giro di tutte le stanze per verificare che gli ospiti stessero bene».
Proprio mentre l’albergatrice parlava col personale del 118, il 54enne si è alzato ed è uscito: «Ci è stato detto che poi è stato trovato a terra poco distante – conclude la donna -, ci dispiace. Se avessimo saputo che stava male, magari sarebbe stato possibile soccorrerlo prima. Non lo conosco e qui in seguito non è più tornato, nonostante avesse già pagato per due notti. L’importante è che stia bene».

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