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Cronaca

Scandalo bandi “su misura” denunciato da Montoro Chiesti 14 rinvii a giudizio

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Scandalo bandi “su misura” denunciato da Montoro Chiesti 14 rinvii a giudizio

Sono 14 i rinvii a giudizio chiesti dalla Procura di Vercelli al termine dell’indagine che ha coinvolto la Punto Service di Caresanablot.
Secondo quanto ricostruito dalla magistratura inquirente, saremmo di fronte a gare d’appalto e bandi per la gestione di case di riposo, enti di assistenza e beneficenza cuciti su misura per la società che avrebbe poi vinto. In più di un’occasione proprio la Punto Service.
Sono le conclusioni alle quali sono arrivati i sostituti procuratori Francesco Alvino e Davide Pretti, che hanno coordinato l’indagine portata avanti dalle Fiamme Gialle di Vercelli e dalla polizia tributaria, un’inchiesta molto lunga, iniziata nel 2015 e condotta con l’utilizzo di intercettazioni ambientali e telefoniche. Otto gli episodi finiti nel mirino. I reati ipotizzati, contestati a vario titolo a esponenti della società guidata da Massimo Secondo, a pubblici ufficiali e a responsabili degli enti coinvolti, sono: corruzione e istigazione alla corruzione, turbativa d’asta, tentato traffico di influenze illecite.
Dall’inchiesta sono derivati altri quattro stralci di competenza di altre procure piemontesi, tra le quali anche quella di Biella.
Proprio da Biella, o meglio da Cerrione, era partita la vasta operazione della Procura di Vercelli che ha scosso il mondo degli appalti nel settore assistenziale piemontese e alessandrino in particolare. L’inchiesta, infatti, nasce a fine 2015 da una denuncia presentata dall’imprenditore biellese Francesco Montoro. Proprio in quell’anno la sua cooperativa Eurotrend Assistenza vinse una gara d’appalto per la gestione di servizi educativi presso il Comune di Casale Monferrato, precedentemente in mano proprio a Punto Service. Prima dell’avvio del servizio, però, stando a quanto appurato dagli inquirenti, l’allora presidente del Consiglio Comunale Davide Sandalo, per tramite del proprio uomo di fiducia Ubaldo Omodeo Zorini, pretese da Eurotrend un “regalo” in banconote per assicurare che il processo di assegnazione dell’appalto si concludesse senza intralci. Una richiesta che fece scattare subito la denuncia dei fatti alla Procura di Vercelli da parte di Montoro e che diede inizio alla vasta inchiesta.

“La Procura di Vercelli ha svolto un ottimo lavoro – aveva commentato a suo tempo Montoro – e sono lieto di aver contribuito a scardinare almeno un frammento del sistema che vige in Italia. Purtroppo quello che è emerso dalle indagini e che si legge oggi sui giornali lo ritrovo in tutte le regioni d’Italia in cui partecipo a gare d’appalto, da nord a sud, passando dalle Marche per arrivare alla Calabria, dove gli appalti di servizi sembrano appannaggio di poche società che si spartiscono il territorio. Fortunatamente, non tutte le amministrazioni sono così e qualche rara gara d’appalto dove i concorrenti combattono ad armi pari c’è ancora”.

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