Biella
Rocco Marotta: proseguono le indagini sulla morte
Nei prossimi giorni la perizia sulla Bmw che lo ha investito
Rocco Marotta: proseguono le indagini sulla morte da parte di Procura e Squadra Mobile. Il fidanzato della figlia è indagato per omicidio preterintenzionale, dopo una prima fase in cui gli veniva contestato soltanto il reato di lesioni gravi, quando l’uomo era ancora in vita.
Dopo l’autopsia, la magistratura inquirente ha dato mandato affinché venga svolto un altro accertamento tecnico, questa volta sulla vettura che ha investito il chiavazzese. E’ stata infatti disposta una perizia sulla Bmw condotta da Carmine Manzo. L’esame dovrebbe essere svolto nei prossimi giorni dal consulente incaricato dalla Procura.
Rocco Marotta: proseguono le indagini sulla morte
La speranza è che anche da questo tipo di analisi possano emergere elementi utili a fare piena chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla tragica morte del 44enne Marotta. Deceduto, lo ricordiamo, dopo venti giorni d’agonia trascorsi in terapia intensiva prima all’ospedale di Novara e poi al “Degli Infermi”.
Proseguono anche gli accertamenti di parte affidati dalla famiglia della vittima all’avvocato Alessandra Guarini, che si avvale della consulenza dell’investigatore Nicola Santimone.
Stando a quanto ricostruito finora, l’investimento sarebbe il tragico epilogo di una vicenda che parte dal rifiuto di Marotta di accettare che la figlia si legasse a Manzo. La ragazza aveva deciso, dopo l’ennesimo litigio, di andare dal fidanzato. E il 30 agosto scorso i due si erano recati in ospedale per alcuni accertamenti clinici. Ed è proprio stato nel parcheggio dell’ospedale che si sono trovati faccia a faccia con Rocco Marotta.
L’esatta dinamica è ancora da accertare nei dettagli, anche perché il ragazzo si difende sostenendo che sarebbe stato il padre della fidanzata a lanciarsi sul cofano dell’auto e a iniziare a sferrare pugni nel tentativo di arrestare la marcia della Bmw, mentre lui e la giovane provavano ad allontanarsi.
Marotta sarebbe rimasto aggrappato per alcune decine di metri alla vettura in movimento, prima di perdere la presa e cadere rovinosamente a terra.
Ora, a maggior ragione dopo la morte dell’uomo, le diverse ricostruzioni dovranno essere chiarite, vagliate e accertate in tutti i particolari.
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