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Cronaca

Resti umani: potrebbe trattarsi del “Carlin”. Ecco chi era

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giancarlo angelino

COGGIOLA – I resti umani trovati nei giorni scorsi nell’alveo del torrente Strona potrebbero essere quelli di Giancarlo Angelino, agricoltore di Coggiola conosciuto da tutti come “Carlin”.

Come raccontato questa mattina, non si esclude che possa trattarsi del 59enne biellese scomparso nel nulla sei anni fa, ma soltanto le indagini potranno appurarlo.

La scomparsa

Per tutti “Carlin”, Giancarlo Carlin è scomparso sulle pendici del monte Barone nel 2014, all’età di 59 anni. Era il 25 agosto del 2014 quando in una delle sue tante passeggiate decise di salire fino al monte Barone partendo da Coggiola, dove abitava. Quella volta non aveva con sé il cane, ma giunto in vetta telefonò a una zia dicendo che avrebbe fatto ritorno. Erano le 13, da lì il vuoto. In serata non rincasò e partirono subito le ricerche.

Ricerche senza sosta

Lo cercarono per giorni senza trovarlo e anche in questi anni non sono state trovate tracce. I tecnici del Soccorso alpino, ma anche vigili del fuoco, Guardia di finanza, Protezione civile, gruppi Aib e carabinieri perlustrarono la zona del rio Cavallero, le baite dove avrebbe potuto trovare rifugio, fu una ricerca palmo a palmo con l’aiuto del Gps, ma non si riuscì ad avere neppure una traccia. Inutile i tentativi di trovarlo tramite il cellulare che si scaricò. Vennero setacciati tutti i sentieri, anche i letti dei torrenti e i burroni.

In questi anni lungo i sentieri del monte Barone sono state organizzate gare, migliaia di escursionisti si sono avventurati soprattutto durante il periodo estivo, ma non è mai stata trovata una traccia del “Carlin”.

Era un grande conoscitore della zona, quindi fin da subito s’ipotizzò che potesse essere rimasto vittima di un incidente durante la discesa e il rientro a casa. Ma in tutti questi anni il suo corpo non è mai stato trovato.

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