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Cronaca

Pattuglia della Polizia Penitenziaria rinviene droga e telefonini destinati a detenuti

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BIELLA – Continua e persiste l’atteggiamento delinquenziale di familiari e compagni dei detenuti ristretti nei penitenziari. Questo problema viene evidenziato e lamentato da tutti i vertici delle Strutture Penitenziarie.

Perché i fermi, gli arresti, i sequestri e rinvenimenti di sostanza stupefacente, cellulari telefonici piccoli, medi e grandi, sono una delle attività di contrasto delle pattuglie della Polizia Penitenziaria.

Ci sono casi dove avviene la brillante operazione di servizio del personale di Polizia Penitenziaria o di altre Forze dell’Ordine in servizio sul territorio, che fermano ed arrestato uomini (italiani o stranieri pregiudicati) colti in flagranza mentre lanciano all’interno della struttura detentiva degli involucri contenenti droga e smartphone destinati a detenuti.

Nonostante la grave carenza di organico a livello nazionale, quindi non solo un problema che colpisce Biella, a tutti loro va un plauso e un apprezzamento per i vari e importanti risultati che ogni giorno ottengono con le poche forze.

Questo ennesimo rinvenimento di generi diversi destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti e cellulari in carcere.

Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri.

Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo nel penitenziario da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale, e quindi necessita personale sufficiente, perciò la voce dei vari Sindacati di Polizia, va ascoltata. 

Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare sulla formazione e sull’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti.

La vigilanza dinamica nel regime penitenziario ‘aperto’ a favore dei detenuti, che fa venire meno i controlli della Polizia Penitenziaria.

Questo è un altro aspetto negativo che gli uomini e vari Sindacati di Polizia Penitenziaria, non volevano affatto.

Il sistema di vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto. Che non ha fondamentalmente senso, non è rieducativo, non dà nessun senso alla pena detentiva, far stare molte ore al giorno i detenuti fuori dalle celle senza però fargli fare assolutamente nulla.

Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza.

Il dato oggettivo è che con la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto gli eventi critici sono aumentati.

Una delle ultime operazioni di contrasto, è avvenuta la settimana scorsa.

Si è pensato subito di aver interrotto un canale di approvvigionamento per i detenuti, ma con questa nuova operazione, lascia l’amaro in bocca e quindi si continua a lavorare per evitare che le varie bande effettuino consegne con questo metodo

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