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Cronaca

Paolo Furia mette in fuga un ladro a Parigi

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Città tessili

Parigi, la città dell’amore… e dei furti. Non è stata una grandissima accoglienza quella riservata dalla capitale francese a un giovane biellese che vi si era trasferito da pochi giorni.

Paolo Furia, segretario provinciale del Pd, è stato derubato, ma è riuscito a cavarsela più che egregiamente.

Parigi, la città dell’amore… e dei furti. Non è stata una grandissima accoglienza quella riservata dalla capitale francese a un giovane biellese che vi si era trasferito da pochi giorni.

Paolo Furia, segretario provinciale del Pd, è stato derubato, ma è riuscito a cavarsela più che egregiamente.

A raccontare la disavventura è lui stesso, che per sei mesi rimarrà oltralpe in quanto selezionato dall’Ecole des hautes études en Sciences sociales, nell’ambito del dottorando che lo vede impegnato all’Università di Torino.

«Dopo una visita alla Bibliothéque Mitterand – racconta -, ho fatto una passeggiata fino a Place d’Italie. Mi sono seduto su una panchina e ho appoggiato il mio zaino nero in pelle, contenente computer, diario, moduli burocratici e il Circolo Pickwick. Il tempo di perderlo di vista un attimo per voltarmi e qualcuno dietro di me mi ha urlato qualcosa. Mi sono girato e lo zaino non era più al suo posto».

Fondamentale è stato l’allarme lanciato dal testimone, un clandestino parigino che ha anche indicato al 28enne biellese la direzione presa dal ladro in fuga. «Ho seguito le sue indicazioni – prosegue – e mi sono messo a correre, all’improvviso ha attraversato la strada a poche decine di metri di distanza da me, con passo sollecito ma senza correre. Era un tipo goffo, con il mio zaino sulle spalle. Mi sono avvicinato senza farmi notare. Quando ormai ero a distanza di “bracciata”, ho urlato più forte che mai “t’as volé mon sac!”, più alcuni altri grevi improperi in italiano…».

«L’energumeno – conclude Furia con una battuta – dev’essere rimasto agghiacciato. Ha lasciato cadere lo zaino per terra, bofonchiando qualcosa di intraducibile, ed è fuggito sotto gli sguardi curiosi di diverse persone attirate dai miei urli incandescenti».

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