Cronaca
Omicidio di Stefano Leo, processo immediato al presunto assassino
La Procura di Torino ha chiesto il giudizio immediato per Said Mechaquat, reo confesso dell’omicidio di Stefano Leo, il giovane di Biella ucciso lo scorso 23 febbraio con una coltellata alla gola, in pieno giorno, in lungo Po Macchiaveli, nella zona dei Murazzi di Torino.
“L’ho ucciso perché era felice“, aveva spiegato ai carabinieri, che hanno anche ritrovato l’arma del delitto, dopo essersi consegnato il 30 marzo successivo.
I pm Ciro Santoriello ed Enzo Bucarelli contestano l’omicidio premeditato aggravato dai futili motivi. Rimane come un’ombra sull’inchiesta l’ipotesi dello scambio di persona, dato che Said aveva commesso il delitto sotto casa dell’ex fidanzata con cui aveva avuto un figlio nutrendo forti rancori soprattutto verso il compagno di lei che veniva chiamato “papà” al suo posto.
“La famiglia chiede giustizia rispetto a un omicidio tanto efferato. Ad oggi non abbiamo ancora visione degli atti, in ogni caso sulla base di quello che è emerso in questi mesi, la ricostruzione della procura mi pare corretta e appropriata” ha commentato l’avvocato Nicolo’ Ferraris che assiste i genitori di Stefano Leo.
Nella foto Stefano Leo
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