Basso BielleseCronaca
“Non ho provato a entrare in quella macchina, stavo cercando aiuto”
La versione dell’uomo che alcune notti fa ha spaventato un’automobilista: “Mi si era rotta l’auto e avevo il telefono scarico, per questo provavo a fermare le auto di passaggio, ma sempre restando a qualche metro di distanza. Quasi tutti scappavano. Poi finalmente si è fermata una coppia d’anziani e ho potuto chiamare una persona e farmi venire a prendere”
“Non avevo nessuna cattiva intenzione, stavo semplicemente cercando aiuto perché la mia auto era in panne”.
A parlare è l’uomo che alcune notti fa ha spaventato parecchio un’automobilista biellese quando, in piena notte, si è avvicinato alla sua auto con una torcia in mano. Lei ha temuto che volesse entrare nella sua vettura, ma lui spiega che si è trattato di un totale equivoco.
“Non ho provato ad aprire nessuna macchina – sottolinea fornendo la propria versione dei fatti -. Semplicemente ero rimasto a piedi, si era rotta la cinghia di distribuzione della mia auto. E sfortunatamente avevo anche il telefonino scarico. Quindi mi avvicinavo alle poche auto che passavano di lì per provare a chiedere aiuto. Mi sono messo vicino al semaforo del cantiere proprio perché lì sarei stato più visibile e avrei avuto più possibilità di farmi vedere quando gli automobilisti si fermavano al rosso. Avevo anche indossato il giubbotto catarifrangente. Sono rimasto lì, in queste condizioni, per più di due ore…”.
Ovviamente il pensionato si rende conto che essendo le 3 di notte e trovandosi in una zona non particolarmente trafficata, la sua presenza poteva essere fraintesa: “Sette o otto persone – continua a raccontare – sono scappate appena ho provato ad avvicinarmi, anche se rimanevo sempre a qualche metro di distanza. Fortunatamente a un certo punto si è fermata una coppia di anziani. Non mi hanno potuto dare un passaggio perché avevano l’auto stracarica, ma mi hanno prestato il telefono consentendomi così di contattare la persona che poi è venuta a prendermi”.
Il pensionato biellese nega poi di aver provato ad aprire la portiera: “Questa donna dev’essersi spaventata, e lo capisco, ma non so come sia venuta fuori la storia del tentativo di aprire la portiera. Non so cosa abbia percepito, ma di sicuro non ho tentato di aprire la maniglia. Era impossibile, anche perché come ho detto rimanevo sempre a qualche metro di distanza, comprendendo perfettamente che altrimenti qualcuno avrebbe potuto fraintendere e avere paura. Anche perché puntualmente le persone scappavano quando cercavo di avvicinarmi per spiegare quello che era successo”.
“Oltretutto – conclude – a un certo punto sono anche passate alcune pattuglie della polizia e anche agli agenti ho spiegato la situazione. Mi hanno chiesto se dovessero chiamare qualcuno che venisse a prendermi, ma ormai ero già riuscito a telefonare. Tutto qui”.
Immagine generata da IA
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Ernesto Trismegisto
25 Agosto 2025 at 11:25
Speriamo che la nuova cinghia di distribuzione non si rompa nel giro di qualche settimana, altrimenti il sospetto diventa lecito. Terremo la situazione monitorata: meglio non fidarsi…
Callista
25 Agosto 2025 at 12:35
Monitora bene mi raccomando, e preparaci un bel report con i risultati del tuo monitoraggio. Non vediamo l’ora di poter leggere i risultati.
Giav
26 Agosto 2025 at 8:00
Io monitorerò chi deve monitorare, meglio non fidarsi.
Sonia
25 Agosto 2025 at 19:15
tra un po’ denunceranno i dentisti perche’ chiedono di aprire la bocca…..coricate…col dentista attaccato….io avrei il terrore……delle pazienti, non del dentista….malpensanti….