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Cronaca

Morto il camionista che lottava tra la vita e la morte

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valter marchisio

Non ce l’ha fatta Valter Marchisio, l’autotrasportatore colto da un improvviso malore mentre si trovava al volante di un camion. Si è arreso dopo oltre due giorni passati a lottare tra la vita e la morte, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Degli Infermi” di Ponderano, dove era ricoverato in stato di coma e in prognosi riservata. Fin da subito le sue condizioni erano apparse molto gravi.

Il malore a Cossato

Marchisio si era sentito male nel tardo pomeriggio di giovedì mentre viaggiava lungo via Amendola, a Cossato. Era riuscito ad accostare e a evitare possibili incidenti prima di accasciarsi e perdere i sensi. Il dramma si è consumato poco dopo le 18,30.

Scattato l’allarme, sul posto si era precipitata un’ambulanza del 118. Il personale medico aveva immediatamente iniziato le procedure di rianimazione. Poi, una volta intubato, il sessantenne di Saluzzo era stato accompagnato d’urgenza al pronto soccorso.

Nei giorni scorsi il funerale

Nei giorni scorsi amici e parenti gli hanno detto addio nella chiesa di Borgo San Dalmazzo. Marchisio lascia la compagna Miriam, i figli Pietro e Greta, la madre Maria e il fratello Danilo, il primo ad essere avvisato del malore e ad accorrere sul posto.

«Grande uomo, grande camionista e una persona onesta, leale, molto seria – lo ha ricordato sulle pagine de La Stampa Roberto Costamagna, amministratore delegato della Societa Agricola Europoll di Caraglio, azienda cuneese per la quale Marchisio lavorava -. Ha fatto bene il suo dovere fino all’ultimo, riuscendo a fermare il camion dopo il malore, senza causare incidenti. È un pezzo di noi che se ne va».

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