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Cronaca

Maltrattamenti, stalking e violenza sessuale: in un anno 225 denunce

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La carenza di personale continua a rappresentare un grave ostacolo per la Procura di Biella, ma non le impedisce di mantenere altissima la guardia sui reati commessi ai danni delle cosiddette fasce deboli. A dimostrarlo ci sono – anche – i dati relativi al cosiddetto “Codice Rosso”, la nuova normativa nata per contrastare più efficacemente reati quali maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze sessuali e atti sessuali con minorenni.

Nel 2019 sono state 225 le denunce prese in carico dai magistrati biellesi, in lieve calo rispetto alle 233 dell’anno precedente. Un dato che che assume particolare rilievo se si considera l’incidenza sul totale della popolazione biellese, vale a dire 0,13 casi ogni 100 abitanti. Una percentuale più alta di molte altre realtà simili o più grandi della nostra e servite da Procure con organici più adeguati. Se questo da un lato sembra far emergere un fenomeno più preoccupante che altrove, dall’altro dimostra l’attenzione dedicata ad esso dal palazzo di giustizia, nonostante il personale ridotto all’osso: sono un sostituto procuratore e lo stesso procuratore capo Teresa Angela Camelio a occuparsi di questo specifico ambito.

Il procuratore Teresa Angela Camelio

Entrando nel dettaglio dei dati del 2018, ad esempio, i procedimenti per maltrattamenti in famiglia sono stati 111: 0,06 ogni 100 abitanti. La stessa incidenza che, per dire, si registra a Como, dove La Procura ha un organico ben più grande e i magistrati “dedicati” ai reati contro le fasce deboli sono addirittura cinque.

Per quanto riguarda le altre tipologie di reato, nel 2018 si sono registrati 33 procedimenti per violenza sessuale (0,02 ogni 100 abitanti), 71 per stalking (0,04%) e 6 per atti sessuali con minorenni.
Nel 2019 i dati sono rimasti grosso modo invariati, con una lieve diminuzione generale a fronte di un piccolo aumento dei casi di maltrattamenti in famiglia denunciati.

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