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Biella

L’ultima commovente lettera di Andrea Tocco al figlio Fabio

«Quando lo riterrai opportuno, falla leggere anche alla Rosy. Ti amo. Babbo!»

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Andrea Tocco

L’ultima lettera scritta da Andrea Tocco al figlio Fabio, che è stata letta in chiesa lunedì scorso, il giorno dell’addio all’ex benzinaio e autista morto a 69 anni dopo una breve malattia.

Pubblichiamo le sue bellissime e commoventi parole, per ricordare non solo un uomo molto conosciuto e apprezzato in città, ma anche una persona che – usando proprio le parole del figlio – ha vinto la sua battaglia perché fino all’ultimo non ha mai perso il sorriso.

Ciao Fabio, mi sono deciso a scriverti due righe, non ce l’ho fatta perché come iniziavo la frase, il pianto mi bloccava.

Lo so, questa tegola che ci è volata addosso non è accettabile, però nessuno di noi può farci nulla! Il cruccio che mi rimane è solo uno, è il dolore che state patendo tu e la mamma!

Con lei abbiamo vissuto e convissuto 43 anni e bene o male, tra alti e bassi, siamo ancora qui che ci barcameniamo. Non ci siamo detti spesso “ti amo”, ma ci vogliamo un mondo di amore e rispetto, che non ci è mai mancato! E poi sei arrivato tu, davvero il frutto del nostro amore! Non te l’ho mai detto forse solo per vergogna, lo so è sbagliato me ne rendo conto!

Mi dispiace e lo faccio ora: ti voglio un bene dell’anima anche perché vedervi soffrire così per me è ancora più difficile. Poi vi siete trovati, con Martina, a cui tra parentesi voglio un mondo di bene! Sono arrivati i due terroristi, Pietro e Francesco, che entrambi sono la nostra gioia!!!!

Torniamo a te! Lo meriti. Sei la nostra gioia e il nostro orgoglio. Orgogliosi perché a un certo punto della tua vita hai deciso di prendere il toro per le corna, guidare la tua vita, appunto, ora con Martina. Hai fatto tutto da solo senza chiederci mai nulla e questo è anche un rammarico per me. Ti sei sempre comunque distinto in qualsiasi cosa abbia fatto!

Passiamo poi al resto della famiglia a partire dalle tue zie, per non parlare delle tue cugine; prendiamo un nome a caso: Valeria, che non passa giorno che non mi telefoni. Per andare a Martina, Antonella Michela, Elena. Poi gli uomini, partendo da Michele, Francesco e Luca (non è una classifica, no, vorrei che nessuno fraintendesse). Vorrei dirgli che mi ritengo una persona molto fortunata ad avere trovato questa famiglia! I miei parenti in Sardegna, a cui voglio bene ma logicamente dopo una vita vissuta a molti km di distanza. A proposito c’era un vecchio detto che se non sbaglio diceva cosi: “La lontananza, sai, è come il vento”.

Tutto questo che ho scritto è un bagaglio personale che mi porto dentro, come fosse un tesoro, che io e la mamma abbiamo cercato di fare una cernita e dartelo, tu le hai prese tutte e noi possiamo andare in giro testa alta e fieri di te.

Ti voglio bene, Fabio, davvero, con tutto il cuore. Quando riterrai opportuno, fallo leggere anche alla Rosy. Ti amo.

Babbo!

P.s. Ci saranno tanti errori, accettala così, notte!!!!

Il ringraziamento della famiglia

«Andrea aveva un sorriso per tutti, un buongiorno per ogni persona che incontrava per strada e un grazie anche quando non serviva. 
Oggi siamo noi a ricordarlo così come avrebbe fatto lui».

Il figlio Fabio e la moglie Rosaria nei giorni scorsi hanno voluto ricordare Andrea Tocco, ma soprattutto ringraziare chi lo ha assistito in queste settimane e le tantissime persone che hanno fatto sentire la loro vicinanza fino all’ultimo.

«Grazie ai volontari del Fondo Edo Tempia, al personale del pronto soccorso, del Day Hospital e al reparto di oncologia per la gentilezza, la professionalità, l’amore e le cure – sottolineano -. Ogni singola persona per lui era parte della sua nuova famiglia. Grazie all’affetto e alla vicinanza delle persone che ci sono state accanto nel periodo della malattia, per lui sono state fondamentali; ha sempre amato la compagnia e in questo momento gli si leggeva in volto serenità ogni volta che qualcuno varcava la porta della sua nuova casa, il letto 16 del reparto di oncologia. Grazie al giornale La Provincia di Biella per l’inaspettato pensiero pubblicato sabato 11 e, non ultimo, grazie a Matteo Papale e ai suoi ragazzi per l’accoglienza e la delicatezza che hanno avuto».
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