Biella
L’inferno dei supermercati
Furti, rapine improprie, minacce e perfino aggressioni sono all’ordine del giorno
L’inferno dei supermercati. Quando si pensa a un lavoro pericoloso, quello di commesso o di vigilante in un esercizio della grande distribuzione non è il primo che venga in mente.
Eppure negli ultimi tempi la vita di tanti professionisti del settore sta diventando sempre più complicata e stressante. Il motivo? L’incremento di episodi di microcriminalità, dai furti ai danneggiamenti, dalle minacce alle rapine improprie, fino alle aggressioni. Un fenomeno che si verifica anche nel Biellese.
L’inferno dei supermercati
Solo prendendo in considerazione le ultime due settimane, sono state diverse le richieste di intervento giunte alle forze dell’ordine. Senza contare le situazioni che nemmeno vengono segnalate perché magari il responsabile decide di chiudere un occhio.
L’ultimo caso in ordine di tempo ha portato perfino all’arresto di una persona. È successo al Lidl di via Ivrea nei giorni scorsi. Intorno alle 13.40 i carabinieri del nucleo radiomobile sono intervenuti su richiesta del direttore dell’esercizio commerciale. Giunti sul posto hanno individuato un uomo che spintonava un addetto alla vigilanza, tentando di tenere la presa su una borsa di plastica e di scappare.
Dopo averlo bloccato, i militari dell’Arma hanno scoperto che nascondeva una felpa appena rubata all’interno dell’esercizio commerciale. Dove insieme a un complice – riuscito a fuggire – aveva sottratto anche alcune birre (sparite insieme al complice, non ancora identificato). Quando era stato fermato dal vigilante, aveva reagito spingendolo e facendolo cadere e tentando di colpirlo per sottrargli badge e orologio.
I carabinieri hanno quindi arrestato il ladro, un volto già parecchio noto alle forze dell’ordine.
Altri episodi simili
Solo pochi giorni prima, sempre al Lidl, era stato necessario un altro intervento, questa volta verso l’orario di chiusura. Un gruppo di ragazzini alterati dall’alcol stazionava nei pressi dell’ingresso e voleva entrare nonostante fosse tardi. Anche questo è un fenomeno che sembra essersi acutizzato negli ultimi tempi. Gruppi di giovanissimi che si presentano all’ora di chiusura, dopo le 21. Nella migliore delle ipotesi disturbano e importunano i lavoratori facendogli perdere tempo, nella peggiore commettono piccoli furti.
Ovviamente il supermercato di via Ivrea è solo uno dei tanti presi di mira. Lunedì, ad esempio, qualcosa di simile è successo all’In’s di Ponderano. Poco prima della chiusura le dipendenti avevano redarguito e allontanato alcuni ragazzi, perché già sorpresi in precedenza a tentare di sottrarre generi alimentari. Poco dopo si sono accorte che anziché andarsene, erano saliti a bordo di un’auto e stazionavano nel parcheggio a pochi metri. Temendo ritorsioni hanno allertato il responsabile, che a sua volta ha chiamato le forze dell’ordine.
La testimonianza
«Purtroppo sono episodi frequenti – racconta proprio il responsabile del supermercato, Andrea Coppola, 37 anni -. Situazioni simili si sono verificate tre volte solo la scorsa settimana. C’è gente che tenta perfino di uscire dal tornello direttamente con il carrello… Dovremo prevedere la presenza quotidiana di un vigilante. Nel caso specifico, si è trattato di persone che avevo già fermato io nei giorni precedenti. Lunedì sono tornati quando non c’ero e hanno minacciato le dipendenti: “Vi aspettiamo fuori”. Quindi per sicurezza ho chiamato il 112 e mi è stato detto di farle chiudere dentro per precauzione in attesa della pattuglia».
Nel frattempo anche il 37enne ha raggiunto sul posto le colleghe. «Alla fine è intervenuta la guardia di finanza – continua a raccontare -. L’aspetto più assurdo è che appena i militari sono tornati in auto per la verifica dei documenti, questi ragazzi, incuranti della situazione, si sono di nuovo messi a minacciare… In generale è una situazione pesante, sta diventando ingestibile. E sotto le feste è ancora peggio. Spero che dalla sede centrale ci diano dei vigilanti in più. Noi siamo qui per lavorare e vorremmo farlo senza preoccupazioni. Ho due figli, voglio fare il mio mestiere, non passare le giornate a rincorrere gente che ruba. Ormai ci organizziamo anche con gli altri supermercati, tanto da avvisarci reciprocamente quando ci sono gruppi sospetti o volti noti nelle rispettive zone».
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