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Cronaca

L’imprenditore Paolo Bodo rapinato. Via il Rolex da 30 mila euro

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L’imprenditore Paolo Bodo rapinato. Via il Rolex da 30 mila euro

Disavventura nella capitale per il noto imprenditore biellese Paolo Bodo, “padre” di Thindown, il primo tessuto al mondo in piuma d’oca, e della macchina NIPI R40, che ha mandato in pensione l’inserimento manuale delle piume. L’imprenditore è stato rapinato da una coppia di malviventi.
E’ successo domenica sul lungotevere Flaminio, nel centro della Città Eterna.
«Avevo appena parcheggiato davanti al Circolo Canottieri Roma – racconta il protagonista – dove dovevo incontrare Pietrangeli e altri amici tennisti. Stavo per scendere dalla macchina, quando si è avvicinato questo scooter con due ragazzi a bordo. Uno ha aperto la portiera e mi ha afferrato il braccio nel tentativo di strappare l’orologio».
Nonostante la sorpresa, il 78enne biellese è riuscito a reagire d’istinto: «Ero ancora seduto, ma sono riuscito a tirargli un calcio ed è caduto a terra – ricorda -. Non avevo paura, perché sembravano molto giovani e perché so “come funzionano” questi furti con strappo. A quel punto è arrivato l’altro ragazzo, che si trovava a un metro di distanza. Anche lui mi ha preso il polso e purtroppo l’orologio si è staccato. Poi sono scappati in sella allo scooter».
Una disavventura fortunatamente senza gravi conseguenze per l’imprenditore, a parte il danno economico: il colpo ha infatti fruttato ai rapinatori ben 30mila euro. Questo il valore del Rolex che in quel momento Paolo Bodo aveva al polso.
«Sui giornali i fatti sono stati un po’ esagerati – spiega -, non sono stato né aggredito né minacciato. Ho soltanto qualche escoriazione sul polso. Spiace per l’orologio».
Bodo non è stato l’unica vittima quel giorno. Poco più tardi un dentista ha subito la stessa sorte nella zona della Farnesina.
Non è da escludere – anzi, appare essere addirittura verosimile – che i due episodi siano tra loro connessi e che i responsabili possano essere gli stessi. Su entrambi i casi sta ora tentando di fare luce la polizia della capitale.
«Mi è stato spiegato che probabilmente si tratta di una banda, che episodi simili e con lo stesso modus operandi accadono di frequente in quella zona – continua a raccontare il 78enne -. Puntano proprio a strappare gli orologi».
Gli agenti dovranno fare a meno del contributo della tecnologia, almeno per quanto riguarda l’area in cui si è consumata la rapina, dove sembra non ci siano sistemi di videosorveglianza. Bodo, però, ha fornito loro il numero di targa del motorino. Un dettaglio che si rivelerebbe inutile se si trattasse di un veicolo a sua volta rubato.
Per l’imprenditore biellese questa è la seconda rapina subita. Un paio di anni fa dei malviventi gli avevano già rubato un orologio.
«E’ successo a Pescara, davanti a un ristorante in centro – ricorda – e hanno usato la stessa tecnica. Quelli però più pericolosi, veri delinquenti. Questi di domenica sembravano ragazzini alle “prime armi”».

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