Cronaca
Il padre di Nicolas:”Lo giudicherà Dio e la giustizia”
Il padre di Nicolas:”Lo giudicherà Dio e la giustizia”
«Mi sembra impossibile che possa aver ucciso un bambino. Se davvero lo ha fatto, deve pagare, è giusto che sia così. Ma non spetta a noi giudicare, per questo ci sono Dio e la giustizia. E comunque prima voglio conoscere la verità».
Sono parole di dolore e di umanità quelle del padre naturale di Nicolas Musi, che ha accettato di lasciarsi intervistare per la prima volta dalla morte del piccolo Leonardo Russo, figlio della compagna di Nicolas ucciso ad appena 20 mesi a Novara. Risponde alle domande, ma soltanto con la garanzia dell’assoluto anonimato. Francesco (il nome è di fantasia) ha infatti dei bambini piccoli che vuole tutelare, perché questa storia ha inevitabilmente travolto anche la sua famiglia e sta già avendo ripercussioni pure su di loro.
Il 25enne Nicolas porta il cognome del marito della madre, che lo ha riconosciuto, ma il padre naturale racconta di aver avuto modo di riallacciare i rapporti con lui negli ultimi anni. Anni in cui si è creato un legame profondo. Ragione per cui Francesco è sconvolto da quanto successo e attende, come tutti gli altri, di conoscere la verità: «Non ho ancora avuto modo di incontrarlo o di parlargli in carcere, anche perché per la legge non siamo parenti quindi le procedure burocratiche sono diverse. Non ho ancora deciso come mi comporterò se e quando potrò farlo. Come ho già detto, se ha davvero fatto una cosa del genere è giusto che paghi, ma aspetto che sia la magistratura a stabilirlo».
«Conosciamo un Nicolas diverso»
Quello che ci tiene a precisare, però, è che Nicolas non è il ragazzo dipinto in questi giorni dai media.
«Noi conosciamo un Nicolas diverso – racconta -, mi sembra impossibile che possa essere un assassino».
Lui stesso conferma che si tratta di un ragazzo difficile, ma “non è la persona che è stata descritta”: «Sì, ha sempre avuto la testa un po’ “calda” – ammette -, ma le sue sono sempre state più parole che fatti. Magari capitava che in giro litigasse o minacciasse di alzare le mani, ma poi non concludeva mai nulla. Non me lo vedo proprio a fare del male a un bambino».
«Maltrattamenti? Lui era una vittima»
Un altro aspetto che all’uomo preme sottolineare è l’infanzia difficile di Nicolas: «Oggi sta passando per quello che maltrattava i familiari, ma il primo ad essere maltrattato da bambino è stato lui. Da noi ha vissuto per quattro mesi prima di trasferirsi a Novara e si è sempre comportato bene. Per un certo periodo mi ha anche dato una mano sul lavoro».
Ora, dopo quanto successo, Francesco non nasconde un rimpianto: «Forse avrei dovuto cercare di prenderlo con me quando era piccolo. All’epoca avrei voluto dargli il mio cognome, ma la situazione era molto complicata… e quindi alla fine lasciai perdere».
Il rapporto con gli altri figli
C’è anche un’altra ragione per cui Francesco e sua moglie faticano a credere che davvero Nicolas possa aver ucciso il piccolo Leonardo: il rapporto che aveva con i figli della coppia.
«Non ha mai sfiorato nemmeno con un dito i suoi fratellini ed era estremamente protettivo nei loro confronti – ricorda proprio la donna -. Anzi, quasi si arrabbiava con me se li sgridavo troppo severamente. Per me è difficile credere alle accuse che gli fanno».
Certo, qualora le accuse dovessero trovare un riscontro, anche per loro cambierebbe tutto: «Aspettiamo di conoscere anche noi la verità. Se fosse davvero colpevole, sarebbe difficile da accettare».
Oggi la donna è preoccupata proprio per i suoi bambini. «Questa storia per noi sta diventando un problema – spiega -, perché tante persone della zona conoscono il legame tra Nicolas e mio marito. Alcuni nostri parenti hanno già ricevuto minacce sui social network. E io ho paura per i miei figli. Il più grande viene preso di mira. L’altro giorno a scuola un bambino gli ha detto: “Tuo fratello è un assassino, diventerai un assassino anche tu”. Non posso permetterlo, loro non c’entrano niente. Non meritano insulti e offese, non è giusto».
Non conoscevano Gaia Russo
Dell’altra persona sospettata dell’omicidio di Leonardo – la mamma, Gaia Russo, nonché compagna di Nicolas -, Francesco e la sua famiglia sanno poco o nulla.
«Non l’ho mai conosciuta – chiarisce l’uomo -. Anche perché non vedevo e non sentivo Nicolas da un po’. L’ultima volta è stata per gli auguri di Pasqua. Mi ha detto che stava bene ed era felice».
La moglie invece ha avuto a che fare con lei una sola volta: «Ci ho parlato al telefono – spiega -. Che impressione ho avuto? Mi è sembrata una ragazza dal carattere forte. Non credo sia stata plagiata come si ipotizza in televisione, forse è più probabile il contrario».
Il messaggio alla zia dopo la tragedia
Un’altra persona era rimasta in contatto con Nicolas più degli altri, dopo il suo trasferimento a Novara. Si tratta di una zia, che vive nella stessa zona di Francesco e che è già stata ascoltata dalle forze dell’ordine. In passato Nicolas, per circa sei mesi, ha vissuto a casa sua. E proprio alla donna ha scritto un messaggio dopo la morte del piccolo Leonardo. Un messaggio per avvisarla che era mancato.
Sul rapporto tra il 25enne e il bimbo la donna non nutre alcun dubbio: «Al telefono raccontava sempre di essere felice, di stare bene. Diceva che quel bambino gli aveva cambiato la vita, era davvero molto legato a lui».
m.flo
m.poll
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