Cronaca
Il dramma di una giovane donna: “Per continuare a vivere bisognerebbe morire”
BIELLA – Buongiorno a tutti, voglio raccontarvi come la vita in un solo anno può cambiare, ho sempre saputo che in un soffio tutto cambia, ma non mi aspettavo fino a questo punto. A novembre 2019 pensavo la mia vita stesse ricominciando, ed ora ad un anno di distanza penso stia finendo, ma iniziamo dal principio.
Sono una ragazza di 37 anni
Sono una ragazza di 37 anni e la mia avventura ha inizio nel maggio 2018, la mia salute che non sempre era stata buona, ma nel complesso stavo bene, è peggiorata, ho iniziato ad avere tremori, gambe che cedevano, dolori diffusi in tutto il corpo, mangiare e sentirmi sempre peggio. Ho iniziato a fare visite, consultare medici e, considerando che non ho mai navigato nell’oro, non ho mai potuto rivolgermi a specialisti, che per un semplice consulto si fanno pagare a caro prezzo.
Inizia il calvario
Non che le visite della mutua siamo gratis, anzi…. Nel giro di un paio di mesi le mie spese ammontavano già a più di 1000 euro, senza contare medicine prescritte presupponendo miglioramenti. Intanto le mie camminate erano sempre più rare, se non dovevo fare visite i miei spostamenti erano letto divano, divano letto, con l’aiuto di mio marito allora compagno, lavarmi mi era diventato impossibile, mangiare avevo imparato a farlo con entrambe le mani ed a volte dovevo farmi imboccare, tagliare la carne, un’azione impossibile, per bere avevo iniziato ad usare la cannuccia perchè tirare su il bicchiere era impensabile e i muscoli erano sempre più doloranti.
Nella spirale della depressione
Ma le visite continuavano, potrebbe essere sclerosi multipla, potrebbe essere cancro ed ogni volta che un potrebbe arrivava, morivi sempre un po’ di più. Nell’ottobre la svolta, fibromialgia, inizio la cura per quella malattia che cura non ha, ma nel frattempo ero entrata in una spirale di forte depressione ed ero arrivata al punto di camminare con ausili.
Quindi ho iniziato ad andare dallo pscicologo, anche perché, la gente ti guarda e ti dice, stai bene e non crede al tuo dolore solo perché non si può vedere, ma i tuoi muscoli prendono fuoco, dormire la notte è impossibile ed una forte astenia ti accompagna sempre, non ti lascia un singolo secondo.
Dopo vari tentativi di cure nel giugno 2019 finalmente un po’ di respiro, ho trovato, la mia cura, i dolori e l’astenia ci sono sempre, ma sono gestibili, a parte qualche giornata no, ma quella capita anche ai migliori. Dopo qualche mese ho ricominciato a camminare senza aiuti, e a luglio mi e’ stato riconosciuta un’invalidità e l’accesso alle categorie protette, ma nel frattempo avevo perso il lavoro perché avevo sfruttato tutta la mutua disponibile ed oltre.
Decidiamo di sposarci
Ma la vita stava migliorando o almeno così credevo, a ottobre 2019 ho fatto il grande passo, mi sono sposata, una cerimonia in piccolissimo, un pranzo alla carta per otto compresi noi. A novembre mio marito lavorava ed io stavo per iniziare un corso. Oggi, un anno dopo, mi ritrovo ad essere ancora senza lavoro, a casa sia io che mio marito ed ora posso capire che questa è una situazione di molti, ma dal luglio 2019 al febbraio 2020 che il mondo si è fermato mi è stato proposto solo un colloquio di lavoro, quindi se uno è malato il diritto al lavoro non esiste. Uno pensa potremmo trasferirci, ma poi ti accorgi che è impensabile farlo, oppure fare molti chilometri ogni giorno per accedere alle zone limitrofe a Biella, ma il fatto è che guidare per lunghe distanze nel frattempo è diventato un problema.
Oggi viviamo solo con la mia Naspi
Ad oggi il nostro unico sussidio e’ la mia Naspi che tra pochi mesi scade, ed oggi mi ritrovo a fare una scelta, sopravvivere o pagare i debiti, per carità gli ho fatti io, ma ho sempre pagato fino ad oggi, alla fine del mio mutuo mancano 4 anni e mi ritrovo a pensare che dopo questo potrei non avere neanche più una casa. Lo Stato dovrebbe agevolarti ed invece proprio in questi giorni è arrivata la bolletta dell’acqua con un fortissimo aumento. Oltre a sentirmi una nullità nei confronti del lavoro, adesso devo perde ogni dignità decidendo di non pagare parte dei debiti ma di sopravvivere ancora per qualche mese aspettando un’offerta di lavoro senza nessuna speranza nel suo arrivo.
Per continuare a vivere bisognerebbe morire.
Federica Zaninetti
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Tiziana
15 Novembre 2020 at 10:34
È triste leggere che i nostri ragazzi perdono la voglia di vivere perché abbiamo uno stato che continua a fare arrivare barconi e non si occupa dei nostri figli.
Vorrei poter aiutare Federica con un piccolo gesto x quello che mi è possibile e spero che insieme a me si uniscano in tanti perché ai nostri figli e nipoti dobbiamo garantire un futuro x non leggere più queste grida di disperazione.