Cronaca
I genitori del bambino morto a Trivero indagati per omicidio colposo
Il piccolo viaggiava in braccio alla madre invece di essere seduto sul seggiolino
I genitori del bambino morto a Trivero indagati per omicidio colposo. Pare infatti che il piccolo viaggiasse in braccio alla madre invece di essere seduto in sicurezza nell’apposito seggiolino come previsto dalla legge.
I genitori del bambino morto a Trivero indagati per omicidio colposo
Non soltanto il dolore per una tragedia che ha segnato per sempre le loro vita, ora ecco il risvolto giuridico della vicenda. Per non parlare degli inevitabili sensi di colpa.
La procura di Biella ha infatti aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico dei genitori del bimbo deceduto nella notte tra giovedì 31 ottobre e venerdì 1° novembre nell’incidente di Trivero. La motivazione risiede appunto nel fatto che la vittima si trovasse in braccio alla mamma su sedile anteriore e non nel seggiolino.
Indagini in corso
Non è ancora chiara la dinamica della tragedia. Il conducente è stato sottoposto ai test per alcol e sostanze stupefacenti e tutto è risultato negativo. Si possono quindi ipotizzare un colpo di sonno, un momento di distrazione oppure un guasto meccanico.
La famiglia era ormai a pochissima distanza da casa, poche centinaia di metri, quando la macchina, una Opel Zafira, è finita fuori strada e ha sbattuto contro un muretto. Gli altri quattro componenti hanno riportato ferite lievi, solamente la sorellina di 11 anni è ancora ricoverata in ospedale. Ma il bambino, sbalzato contro il lunotto anteriore e il cruscotto, ha riportato traumi fatali. Portato in elicottero al Regina Margherita in condizioni disperate, si è spento poco dopo.
Il bimbo si chiamava Enrico Esteves Sangoi De Paula, avrebbe compiuto quattro tra qualche settimana ed era nato in Brasile, paese da cui proviene la famiglia da poco arrivata a Valdilana.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook
Steap63
3 Novembre 2024 at 12:06
Ppberp bambino…..Purtroppo ancora troppi ragionano in questi termini “che vuoi che succeda… siamo quasi a casa” e lo fanno specialmente i più anziani che mal si adattano a rispettare il codice stradale guidando come 50 anni fa….. e queste disgrazie non cambiano nulla perché purtroppo chi ha certe convinzioni non cambia parere